Ultimi giorni con il Cala Gonone Jazz Festival

Sabato 30 luglio giornata conclusiva a Cala Gonone per il festival dedicato alla musica jazz. Ricco programma cono inizio alle 11,30 in compagnia dei ritmi griot di Baba Sissoko. Alle 19Serenate per madri e battipanni di e con Guzzetti Ensemble, Abate e Saba. Chiusura alle 22 presso il Teatro Comunale con l’esibizione del Michael Blake Quartet.

BABA SISSOKO: l’ultima alba del Cala Gonone Jazz Festival sorge sabato 30 luglio e alle Grotte del Bue Marino ci accoglieranno i ritmi griot di Baba Sissoko, innamoratosi già durante la sua esibizione del 2014 di questo palco naturale, quando il polistrumentista maliano si era lasciato ispirare da ogni piccola sfumatura del suono ottenendo in questo modo la partecipazione degli spettatori, tra cui anche alcuni bambini con cui ha condiviso canti infantili e grandi sorrisi. Sissoko ritorna desideroso di poter far risuonare ancora una volta il suo Tama e il Ngoni. Abile depositario della tradizione orale dell’Africa occidentale, in chiave jazz, blues e soul, il musicista rafforza l’immagine identitaria e culturale del suo ruolo di narratore con l’ausilio di strumenti popolari. La nostalgia per la terra, il vagare interminabile, le esperienze in terre esotiche e il dovere di preservare la memoria culturale, sono i costituenti primari dell’attività di una vita di questo straordinario artista. Oggi è leader di diverse formazioni: Baba Sissoko Afroblues – African Griot Groove; Baba Sissoko & Mali Tamani Revolution & Taman Kan; Baba Sissoko Black Rock; inoltre si dedica all’insegnamento delle percussioni in Belgio e Italia. 

SERENATE PER MADRI E BATTIPANNIuna serata particolare, da apprezzare rigorosamente con un buon bicchiere di vino e dell’ottimo formaggio dorgalesi. La musica del compositore Stefano Guzzetti e del suo Ensemble incontrano, interrompono, accompagnano, placano e accendono la narrazione dello scrittore Francesco Abate e dell’attrice Francesca Saba. Una storia di madri d’altri tempi tratta dall’ultimo romanzo per Einaudi di Abate “Mia madre e altre catastrofi”.  Francesco Abate ha scritto la tragicommedia del rapporto sentimentale piú dolce e ingarbugliato di tutti, Stefano Guzzetti ha composto e rintracciato il miglior contrappunto musicale per questo recital, Francesca Saba ne ha trovato il giusto tono e la perfetta voce.

MICHAEL BLAKE QUARTET: cala il sipario anche per quest’edizione e il Teatro chiude lentamente le sue cortine alle 22,00 con il Michael Blake 4et. È un sax senza briglie e infuso di una grande energia quello del visionario Blake che coinvolgerà il piano danzante di Giovanni Guidi, l’eclettismo della batteria di Fabrizio Sferra ferra e il caldo suono del contrabbasso di Joe Rehmer.

Da trent’anni, il compositore e sassofonista Michael Blake suscita ancora sentimenti di meraviglia e stupore tra pubblico e critica. Le sue performance sono scandite dal suono puro e robusto del suo soprano, con uno stile distintivo, energico e originale. Nato a Montreal e cresciuto a Vancouver, da venticinque anni ha fatto di New York il suo rifugio, una città che gli fornisce un flusso d’ispirazione continuo.

Nel 2013 ha ricevuto la Chamber Music America’s New Jazz Works Grant e a Vancouver gli è stata commissionata una suite per il 100esimo anniversario della tragedia canadese di Kamagata Maru, avvenuta nel 1914. 

Con la pubblicazione di dodici album come leader, Blake vanta innumerevoli collaborazioni e sessioni live improvvisate magistrali: nel 2010 registra Hellbent accanto alle selvagge percussioni di Calvin Weston, la tromba di Steven Bernstein e la tuba di Marcus Rojas. Blake è alla continua ricerca di nuovi modi di entrare in contatto con gli altri artisti e i loro strumenti e -con il batterista Kresten Osgood- incide Control This, un album in duo che al pari di Kingdom of Champa è considerato uno dei suoi capolavori. Ha fatto parte, come compositore, della residenza artistica Jazz Composers Collective, un’organizzazione no-profit in cui ha presentato molti dei suoi lavori e nello stesso periodo entra a far parte dei Slow Poke, una formazione rock. Blake esercita anche l’insegnamento e organizza dei seminari negli Stati Uniti, Canada, Asia, Brasile e Europa, lavora inoltre alla Fondazione Siena Jazz dal 2009 dove gli vengono riconosciute una grande tempra, pazienza, entusiasmo e umorismo, mentre lui raccoglie e diffonde l’aneddotica dell’esperienza come docente nel suo blog.

Per info intermezzonuoro.it.