STOLEN MOMENTS :: I CROONERS E IL JAZZ (P.2)

A grande richiesta torniamo sul “luogo del delitto”.
E sì, commettiamo ancora il peccato mortale di proporre una nuova selezione di grandi cantanti che si sono mossi, almeno in queste occasioni, tra il jazz e quello swing di grande qualità e enorme popolarità che era una parte rilevantissima del mainstream e della musica popolare nei mitici “Radio Days” che precedettero l’affermarsi definitivo della TV e del Rock’n roll, quasi contemporaneamente, e di alcuni prosecutori, fino ai giorni nostri.
Il recentemente scomparso e grandissimo Mark Murphy, cantante jazz definitivo e ispiratore di tanti altri “keepers of the flame” come Kurt Elling, apre la puntata con una preziosa “Out of this World” del 1959, accompagnato da una orchestra di star del jazz.
La leggendaria “Night and Day” di Cole Porter riceve un trattamento swing da un artista che è un simbolo di eleganza, Fred Astaire, qui accompagnato impeccabilmente da Oscar Peterson e Charlie Shavers tra gli altri.
Oscar Brown Jr., autore di testi per classici strumentali jazz nella modalità del “vocalese”, cantante e conduttore TV, è stato anche traduttore di canzoni come questa classica “A young girl” originalmente cantata e scritta da Charles Aznavour.
Restiamo in clima francese con la suadente “Darling je vous aime beaucoup” del Re, Nat King Cole.
“More”, grandissima hit cinematografica italiana degli anni ’60, è nella versione più classica, Sinatra & Count Basie. Cosa si vuole di più?
Una regale versione di “Caravan”, fornita da Nat King Cole è impreziosita dalla presenza dello stesso autore del classico dell’orchestra di Duke Ellington, Juan Tizol.
Piano e voce, con Bill Evans e Tony Bennett, nella incantevole “You must believe in spring” di Michel Legrand segnano il centro della playlist, che prosegue con una swingante “The way you look tonight” affidata a Johnny Pace, un cantante non tanto noto, ma abbastanza bravo da farsi presentare alla scena da Chet Baker, che allora, nel 1958, era all’apice della popolarità.
Ancora piano e voce per Gregory Porter, che regge la scena degli anni 2000 e ricorda forse Evans e Bennett per la sua versione di “But Beautiful”.
Il blues ha una forza insopprimibile per Joe Williams, che con Count Basie propone “Every Day”.
“Georgia on my mind” è forse la canzone più nota al grande pubblico per Hoagy Carmichael, grazie alla versione di Ray Charles. Con una orchestra di grandissimi californiani, arrangiata da Johnny Mandel la ripropone con la sua classe inimitabile e il suo canto rilassato e “lazy”.
Matt Dennis è l’autore di grandissime canzoni come “Everything Happens to me” o “Angel Eyes”, è stato un pianista e un istruttore vocale di grandissimo livello e un intrattenitore di eleganza magnifica, concludiamo la playlist con una sua versione del classico cubano “Quizas”, reso con un disincantato “Perhaps, perhaps”.
Ascoltate, e magari condividete, si può fare…

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