STOLEN MOMENTS :: L’ORGANO HAMMOND DI BROTHER JACK MCDUFF

Un grande maestro dell’organo Hammond: Brother Jack McDuff.
Almeno dalla seconda metà degli anno ’50 e sulla scia del grande successo di Jimmy Smith nella scena jazz e con l’ispirazione del Genius Ray Charles, l’organo esce dall’ambito liturgico per farsi strumento di musica profana, ma sempre radicata nella tradizione neroamericana. Questa svolta fu propiziata dalla invenzione e poi dal definitivo perfezionamento dell’organo Hammond, vero proprio inizio dell’elettronica musicale analogica.
Tar i grandi interpreti dello strumento Jack McDuff spicca per aderenza al blues, per autentica ed esclusiva dedizione allo strumento, per il suo stile personale comunicativo e raffinato.
“Call it stormy monday” apre la playlist, con un gruppo impreziosito dalla presenza di Kenny Burrell, chitarrista elegante e bluesy come pochi altri.
“The Vibrator” è un brano squisitamente funky, declinato secondo il “down home style” tipico di Memphis e ripetutamente campionato in brani hip hop.
Un incontro al vertice unisce Brother Jack a David “Fathead” Newman, sassofonista, e arrangiatore per uno dei periodi d’oro di Ray Charles, insieme pennellano una bella versione strumentale dl classico soul “Sunny”.
“Funk Underneath” è un titolo programmatico per un brano fatto apposta per consentire al meraviglioso Roland Kirk di esprimere la sua potenza espressiva con il flauto mentre Jack McDuff ritaglia una sua parte solistica mentre accompagna e sostiene il “funk sottostante”.
Joe Williams è un peso massimo del canto jazz più vicino alle radici del blues e del soul, e la sua implorazione “Please send me someone to love” non poteva avere migliore cornice dell’organo del Brother Jack.
Scram, con al sax un Harold Vick in ottima forma, è un blues necessario composto da McDuff, ed è benvenuto, per terminare la scaletta, il “Blues an Tonic” servito da Brother Jack in compagnia di Grant Green, grandissimo della chitarra elettrica jazz.

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