STOLEN MOMENTS: Plugged in!

Gli strumenti elettrici e elettrificati iniziano prima con l’uso del microfono, per la voce e poi per la chitarra, per consentire anche a strumenti con un volume sonoro relativamente piccolo di essere ascoltati anche in una orchestra che swinga a tutta forza, e poi la storia prosegue e si evolve con l’organo Hammond e col piano elettrico, ma fino a un certo punto il suono dal jazz resta legato strettamente alla estetica del suono più naturalmente “acustico”. Come per tutto il resto però, ci sono momenti di svolta anche nella musica, e uno di questi è senza dubbio la registrazione e poi la pubblicazione di Bitches Brew da parte del gruppo di Miles Davis, nella primavera del 1970. Una serie di brani anche largamente improvvisati e frutto di momenti poi riassunti e rimontati con l’aiuto del produttore -e a suo tempo ottimo sax alto- Teo Macero. Anche se preceduto da quella gemma che è In a Silent way, fu proprio  Bitches Brew a segnare definitivamente l’avvento della strumentazione pienamente o prevalentemente elettrificata anche nel campo del jazz. A partire da quelle incisioni il fenomeno del jazz elettrico esplode negli anni ’70 anche grazie agli “alunni” passati un momento o in un altro proprio nelle band guidate dal Divino Miles, conquistando un pubblico anche esterno o limitrofo a quello del jazz, provocando entusiastici appoggi come anche energici rifiuti. La musica però è lì, e la possiamo ascoltare e farci una nostra opinione, che ne dite?

 Tracklist

  1. Sanctuary. Miles Davis – Bitches Brew.
  2. Something special. Tony Williams – Emergency!
  3. Birds of fire. John Mc Laughlin – Birds of fire
  4. Nubian Sundance. Weather Report – Mysterious Traveller
  5. Spain. Chick Corea – Light as a feather.
  6. Standing outside. Keith Jarrett – The Mourning of a star

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