Humanity on the move / Umanità in movimento: un poster per cambiare il mondo

“Che un poster possa cambiare il mondo, purtroppo credo di no. Però questo è il modo in cui noi grafici ci esprimiamo, che è un modo tutto sommato abbastanza comodo. Perché lo facciamo in una stanza, al caldo, senza il pericolo di annegare. Non siamo quelli che vanno in mare a rischiare la propria vita per salvare quella degli altri.”

(immagini: Laura Marchiori)

Può un poster cambiare il mondo? È la sfida lanciata dal Centro Interdisciplinare sul Paesaggio Contemporaneo con la mostra Umanità in Movimento / Humanity on the move. Cristina Marras ha incontrato Stefano Asili, uno dei 42 artisti e anche uno degli organizzatori, con l’associazione Malik insieme al Centro di Ricerca Blueforma, dell’appuntamento cagliaritano della la mostra “Freedom Manifesto 2018. Humanity on the move / Umanità in movimento“; ai nostri microfoni ci ha raccontato alcuni dei significati e dei messaggi racchiusi in questa esposizione, una riflessione sul dramma delle migrazioni, della fuga dalla guerra, e dei diritti negati, in cui spiccano le opere di grandi grafici e designer come Armando Milani, Milton Glaser, Ginette Caron, Erica Giusti,  Fulvio Caldarelli, in mostra al Lazzaretto sino al 18 novembre.

info / freedom-manifesto.it

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