un progetto di Daniela Zedda e Sergio Benoni
prodotto dall’ass. culturale Tyche con il contributo della Fondazione di Sardegna


Ventidue scatti fotografici, ventidue racconti della città. Distribuiti, quasi nascosti, in giro per i quartieri storici cagliaritani. All’interno di piccole attività commerciali, librerie, ristoranti, negozi del centro. E persino appesi ai balconi di alcune abitazioni private. Fotografie che grazie a un codice QR innescano il racconto di una storia, un breve podcast che prende spunto dal singolo scatto per aprirsi a un racconto e a un contesto più ampio.

È questo il concept del progetto “La Città Parlante” (“guai a chiamarla mostra!”, ammoniscono gli autori), un gioco fotografico e letterario dedicato a Cagliari, alla sua storia, alla sua gente, alla sua bellezza, dagli autori di una guida (“111 luoghi di Cagliari che devi proprio scoprire”, edizioni Emons) che in questi mesi sta andando a ruba nelle librerie della città.

La fotografa Daniela Zedda e il giornalista Sergio Benoni hanno pensato a questo progetto – inaugurato in questi giorni senza troppa enfasi – come a un piccolo regalo di Natale per la propria città. Un mix di narrazione e fotografia d’autore per coinvolgere i cagliaritani, in questi giorni di festa, in un divertissement sui luoghi e le storie della città. Un gioco corale, che invoglia a muoversi per le vie della città da un luogo all’altro, da uno scatto all’altro, da un racconto all’altro, quasi come in una caccia al tesoro.

“Abbiamo voluto sperimentare un modo diverso, più leggero e dinamico, di raccontare Cagliari – spiega Sergio Benoni – utilizzando una tecnologia semplice e immediata per legare il racconto verbale all’immagine fotografica e trovando poi la complicità di piccole imprese commerciali e privati cittadini che hanno aperto i loro spazi privati per ospitare una tessera del nostro mosaico”.

Le fotografie catturano l’attenzione dei passanti e dei visitatori dei diversi spazi espositivi coinvolti. “In alcuni casi abbiamo scelto scatti diversi da quelli che compaiono nel libro – racconta Daniela Zedda – quasi a nascondere dietro un dettaglio, un particolare, il contesto del quale abbiamo voluto ricostruire la storia”. Capita cosi, ad esempio, che dal primo piano di un diavolaccio urlante trafitto da una lancia, parta il racconto di quel capolavoro del barocco cagliaritano che è la chiesa di San Michele a Stampace e della presenza della Compagnia di Gesù in Sardegna.

La Città Parlante” continuerà a giocare con i cagliaritani e i turisti in visita nella città per il mese di gennaio. Sino a una conclusione – ancora una volta a sorpresa – per un incontro con gli autori in un luogo, ovviamente segreto.

Elenco degli spazi coinvolti nel progetto:

  • Galinanoa (via Baylle)
  • Teatro Massimo (viale Trento)
  • Libreria Miele Amaro (via Manno)
  • Libreria Il Bastione (piazza Costituzione)
  • Cappelleria Martello (via Sassari)
  • Ristorante Pomata (viale Regina Margherita)
  • Spazio Lab (via Garibaldi)
  • Chez Les Negres (via Sonnino)
  • Madriga (via Università)
  • C & C (via Garibaldi)
  • Ditrizio (via Crispi)

  • Libreria Tuttestorie (via Orlando)
  • A-TO (via Eleonora d’Arborea)
  • Libarium (via Santa Croce)
  • Vitanova (via Sassari)
  • Exmà (via San Lucifero)
  • Ninnos (piazza San Domenico)
  • Piazzetta Savoia (balcone)
  • Via Sassari (balcone)
  • Via Mazzini (balcone)
  • Via Garibaldi (balcone)
  • Via Garibaldi 2 (balcone)
La mappa

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