
Cagliari si prepara ad accogliere la ventottesima edizione di Monumenti Aperti, amatissima rassegna dedicata alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio culturale e storico della città che da quasi trent’anni, attraverso visite guidate e percorsi tematici, coinvolge l’intera comunità. L’evento, previsto per il fine settimana del 26-27 ottobre, vedrà novità assolute come l’Area archeologica di vico III Lanusei e il
Cagliari 1920 History & Gallery dentro la UNIPOL Domus, oltre a una serie di iniziative speciali, progetti musicali, attività per le famiglie, realizzate con la collaborazione di tante realtà associative cittadine. Durante le giornate della manifestazione saranno inoltre attivi due infopoint in Piazza Garibaldi e in Piazza Yenne.
Ne abbiamo parlato all’interno della rubrica “Un caffè a Radio X” insieme a Massimiliano Messina, uno dei fondatori della manifestazione e attuale presidente di Imago Mundi, che ai nostri microfoni ha raccontato le origini di della manifestazione: «Seduti sui gradini della chiesa di Sant’Anna a Stampace, cinque amici – tra cui lo stesso Messina, Vito Biolchini, Massimiliano Rais, Armando Serri e Giuseppe Crobu – immaginarono un modo per rendere accessibili i numerosi monumenti cittadini, fino ad allora chiusi o poco visitabili. Questa semplice idea si è trasformata, nel 1997, nella prima edizione di Monumenti Aperti, dando inizio a una tradizione che ha coinvolto più di quattro milioni di visitatori e 160.000 studenti e volontari.»

Un festival per i giovani custodi della storia – Uno degli aspetti più affascinanti della manifestazione è il ruolo centrale dei giovani, che sin dagli inizi sono stati coinvolti come volontari, per fare da guida all’interno dei monumenti: “Sono i veri custodi della nostra storia,” ha affermato Messina, spiegando come gli studenti, dalla scuola primaria fino all’università, siano stati il motore della rassegna: «La Cripta di Santa Restituta, la Chiesa della Speranza, e la Torre di San Pancrazio, chiusa da quindici anni prima dell’evento, sono stati tra i primi ad essere restituiti alla collettività grazie a Monumenti Aperti.»
L’edizione 2024 di Monumenti Aperti ruota attorno al tema “Spazi per i Sogni”. Come raccontato da Messina, questo titolo racchiude il desiderio di considerare i monumenti non solo come memorie del passato, ma come spazi di vita, storie e sapere da vivere nel presente: “Abbiamo scelto spazi per i sogni come tema, perché innanzitutto siamo convinti che ogni comunità, e Monumenti Aperti è una festa di comunità che ha la capacità di creare, di realizzare, di tramandare sogni. Sogni che nel tempo si sono realizzati e sono diventati memoria, sono diventati eredità culturale.”
L’edizione 2024 della rassegna ha raggiunto il numero più alto di partecipanti, con 78 comuni coinvolti non solo in Sardegna, ma anche in Puglia ed Emilia Romagna, e nell’edizione cagliaritana potrà contare su circa 6.000 i volontari che animeranno la manifestazione, provenienti da 44 scuole. I monumenti aperti – circa 60 a Cagliari – saranno raggruppati in cinque grandi direttrici tematiche, Spazi di vita, di storie, spazi dell’anima, del sapere e spazi d’aria: «Fra le novità sono inseriti due itinerari che però non sono propriamente itinerari, ma il Villaggio Pescatori di Giorgino e il quartiere di Villanova, dove a condurre le visite guidate saranno gli abitanti, che accompagneranno i visitatori alla scoperta dei luoghi dove loro vivono.»
info e programma completo / monumentiaperti.com
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