
“Questo romanzo racconta la storia della famiglia di mio marito e della sua infanzia sbeccata. Una storia che ripercorre le vicende di un bambino conteso tra due genitori tedeschi che hanno una visione di pedagogia completamente diversa: una madre che, per usare la metafora dell’albero, è legata alle radici, al tronco, e un padre stravagante che pensava alla chioma, alla parte libera e “aerea” della vita.”
L’ospite di questa puntata di Incipit è Katia Fundarò con il suo romanzo d’esordio “Familienalbum“, edito da Ischire e selezionato tra le 81 opere candidate al Premio Strega 2025. Un volume che racconta la storia di un divorzio e il successivo affidamento del figlio, attraversando la storia della Germania bellica e post-bellica e quei traumi che condizionano il nostro modo di metterci in relazione con l’altro e il nostro rapporto con la verità.
I consigli di lettura dell’ospite di questa puntata sono “La lupa” di Giovanni Verga, novella del 1880 che già dal titolo racconta il giudizio della comunità nei confronti di una donna, e “Olive Kitteridge“, raccolta di racconti di Elizabeth Strout che racconta la vita di una ex insegnante di matematica in pensione: due opere che nel raccontare la vita di due donne disallineate, ci dicono che non possiamo essere altro che noi stessi: “Puoi anche cercare di modificarti, ma quello che viene fuori è comunque l’autenticità. Non ci si può mascherare. Due donne non accettate dalla società, ritenute sgradevoli, che però agiscono nella loro vita e in quella degli altri, manifestando la propria volontà di esistere.”
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