Letteratura sarda alla radio: Ada Lai e Nicolò Migheli a Incipit!

L’ottava puntata di Incipit si apre con Ada Lai che presenta il romanzo “familiare” Memorie di un anello (ed. Palabanda). Dalla Corsica alla Sardegna, prima in Gallura e infine a Cagliari, con i sentimenti più profondi che solo il capoluogo isolano sa stimolare e coltivare. Si parte dal 1700, con vicende appassionanti e personaggi che si intrecciano con un robusto filo che li tiene insieme, e con un simbolo, un anello appunto, che passando di mano in mano narra la sequenza di generazioni in un percorso dettato da una tradizione familiare divenuta nel tempo una romantica legge da rispettare con convinzione. E con il pretesto di raccontare il viaggio dell’anello Ada Lai fa riscoprire la storia dell’isola e soprattutto di Cagliari.

Secondo ospite di Incipit è Nicolò Migheli con “La grammatica di Febrés” (ed. Arkadia). Chi è realmente Bonifacio d’Olmi, l’anziano e malato personaggio che vive, sul finire del XVIII secolo, in una lurida stamberga in un quartiere tra i più malfamati della città capitale del Regno di Sardegna? Perché, alla sua morte, in modo rocambolesco tutti i suoi scritti vengono sottratti e fatti sparire? In queste due domande fondamentali si concentrano l’esistenza e le vicissitudini di Andrés Febrés, gesuita catalano, missionario, linguista, autore di una grammatica della lingua mapuche, coinvolto anni prima nello scioglimento della Compagnia di Gesù. La sua onestà intellettuale, fin da subito, lo porterà a divenire un ricercato – soprattutto a causa dei suoi scritti critici contro il papa e il re di Spagna – e a fuggire tra Cile e Perù, Venezia e Roma, fino a cercare un ultimo rifugio in Sardegna, terra in cui si cimenterà nella stesura di una grammatica della lingua sarda e dove entrerà in contatto con i circoli illuministici locali, mantenendo sempre una certa distanza da idee radicali e anticristiane. Protagonista suo malgrado di un periodo torbido e fluido, tra rivoluzioni in atto e altre in agguato, la vicenda di Andrés Febrés riflette l’incertezza di quei tempi e racconta in modo affascinante la nascita delle idee che sono alla base dell’età contemporanea.

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