
Penultima puntata, la nona, della terza stagione di Incipit.
Il programma si apre con “Domani è un altro giorno” di Giampaolo Cassitta (ed. Arkadia). Un affiorare di ricordi che rimandano a un padre morto troppo giovane, la cui scomparsa rende una famiglia orfana e silenziosa. I “superstiti” trascorrono le giornate in una quotidianità liquida, fatta di piccoli e grandi momenti vissuti con sobrietà, a volte con distacco, in una visione onirica dell’esistenza che fluisce lentamente. E, con l’infittirsi delle memorie, ecco emergere una madre che, seppur ferita dalla perdita dell’uomo amato, sa di dover combattere per poter assicurare ai propri figli un’esistenza degna di questo nome.
Una donna coraggiosa, amante della musica e degli spettacoli televisivi, risoluta a coronare il sogno di acquistare, nell’anno in cui l’uomo sbarca sulla Luna, la sua Fiat 500.
Attraverso le reminiscenze di un figlio e i silenzi di una madre, che poi scoprirà di essere affetta dal morbo di Alzheimer, un’autentica storia di amore famigliare.
Si parla di calcio e del Cagliari nel libro “Gigi Riva rombo di tuono” di Davide Piras (ed. Condaghes), un vero e proprio atto d’amore per il bomber dello scudetto. La biografia del campione si apre nel 1949 Gigi ha cinque anni e trascorre le giornate per strada a palleggiare con i barattoli. Sogna di diventare un campione. Gli amici amano tuffarsi nel lago, lui desidera solo correre nel campetto dell´oratorio e calciare in porta il pallone di don Piero. A piedi nudi, perché le scarpe buone sono un solo paio e non si possono ricomprare.
Grazie al padre Ugo, Gigi entra in una piccola squadra di calcio ufficiale e si mette subito in mostra: nessuno può fermare quel piede sinistro animato da talento puro. Un predestinato che riuscirà attraverso il calcio a prendersi la rivincita sulle crudeltà della vita, fino a divenire “Rombo di Tuono”, la leggenda vivente.
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