Sarà presentato oggi al Cinema Odissea “La storia di una lacrima”, ultimo lavoro del regista cagliaritano Jo Coda che attinge alle parole del romanzo “Ocean Terminal” di Piergiorgio Welby e dalle sue lettere aperte che, dal 2006 al 2009, portarono all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica il tema dell’eutanasia e della scelta libera di una morte dignitosa.
Ne abbiamo parlato in questa puntata di “Un caffè a Radio X”, in compagnia di Sergio Benoni e Giovanni Follesa e con il regista Giovanni Coda: «Sono socio dell’associazione Coscioni e da anni seguo il lavoro di Mina Welby, di Cappato, dell’avvocato Filomena Gallo. L’idea era quella di parlare di questo argomento dando un taglio completamente diverso. Non normativo, sicuramente. Welby era un pittore, disegnava benissimo e sono partito da qui, legandomi al Welby artista. La mia passione per il cinema è nata quando mio padre mi regalò la prima macchina fotografica a 13 anni. Poi se ne pentì amaramente, perché tornavo con pacchi di rullini da sviluppare e ovviamente pagavano loro. Da allora è restata la curiosità di scoprire nelle immagini qualcosa che ha a che fare con il linguaggio, com’è per tutte le arti. Io non faccio storyboard, faccio collezioni fotografiche prima dei film. Sulla fotografia baso tutto il resto, e gli impianti dei miei film sono fotografici. L’oggetto e il soggetto sono quelli che rendono dinamico tutto il set. “La storia di una lacrima” è già stato presentato a Seattle al Social Justice Film Festival, poi a Dublino, a Londra, al New Renaissance Film Festival, dove ha vinto il premio come miglior documentario e al Mannheim Arts and Film Festival dove è stato premiato come miglior lavoro di cinema sperimentale. La première cagliaritana sarà questa sera al Cinema Odissea, ma è già sold out. Ci saranno però delle repliche il 24, 25 e 26 al teatro Intrepidi Monelli con due proiezioni al giorno alle 18 e alle 20:30.»
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