La musica come cura – Un caffè a Radio X con… Francesca Romana Motzo: «Così uso il potere terapeutico della musica per connettere neonati e genitori»

Un viaggio sonoro che accompagna la vita fin dai suoi primissimi istanti, offrendo supporto, stimoli e connessioni non solo ai neonati, ma anche ai loro genitori, facilitando la comunicazione non verbale, aiutando a coltivare il benessere emotivo e favorendo lo sviluppo armonico dei bambini sin dalla gravidanza: con Francesca Romana Motzo, musicista e musicoterapeuta perinatale, all’interno di questa puntata di “Un Caffè a Radio X” abbiamo parlato dell’importanza della musica sin dai primi anni di vita e di “Carovana sonora”, manifestazione ospitata al Teatro Massimo di Cagliari e pensata per accogliere i più piccoli con le loro famiglie, in un contesto dove suono e movimento si incontrano per stimolare la creatività e la consapevolezza dei bambini: “Quello della musicoterapia perinatale è un lavoro che mira a far crescere la consapevolezza genitoriale, a nutrire la relazione tra il bambino e l’adulto, e a creare connessioni profonde” ha raccontato Francesca Romana ai nostri microfoni: “La musica è uno strumento potente, capace di arrivare al cuore, e fin dai primissimi anni di vita può aiutare i bambini a sentirsi accolti e a esprimere le proprie emozioni.”

Il progetto della Carovana sonora si inserisce all’interno di “Jazzin’ Family”, un’iniziativa più ampia che include concerti e laboratori di improvvisazione musicale per famiglie. Questo percorso, nato dalla collaborazione con Jazz in Sardegna, ha come obiettivo creare un nuovo pubblico, sensibile alla musica e alle sue potenzialità: “Ho sempre amato la musica e sentivo che aveva il potere di trasformare le persone. Durante i miei studi di musicoterapia, ho capito quanto fosse potente nei momenti più delicati della vita, come la gravidanza e la prima infanzia. Volevo che fosse uno strumento di benessere per le famiglie fin dai primi momenti. La prima applicazione che ho studiato è stata quella legata al coma e agli stati vegetativi, un percorso che mi ha dato un una profonda competenza sulla comunicazione non verbale. Ma mi sono poi rivolta in maniera abbastanza spontanea verso l’inizio della vita. Ho iniziato così a occuparmi di gravidanza e dei primi anni di vita dell’esistenza di un individuo, ma soprattutto della relazione genitoriale e dell’adulto che diviene genitore, entra in un nuovo ruolo e per cui in qualche modo rinasce.”

info / Jazzin’ Family

ASCOLTA LA PUNTATA