Mostafa Ghoratolhamid, maestro incisore e cesellatore di arte persiana, è l’ospite di questa puntata di “Un caffè a Radio X”, in compagnia di Gianluca Floris. Con lui abbiamo parlato di questa antica tradizione: «In tutta l’arte persiana, sia essa di tappeti, di maioliche o intarsio noi abbiamo due tipi di disegni: la religione non permette di ritrarre soggetti umani, animali o vegetali presenti in natura. Perciò i primi artisti sciiti cominciarono a disegnare fiori, animali e figure naturali che però non esistono nella realtà. […] La mia è una famiglia di pittori: mio bisnonno e tutti i suoi figli erano pittori. Io sono venuto in Italia nel lontano 1979, ho fatto un anno di lingua italiana a Perugia all’università per stranieri. Ho deciso poi di iscrivermi alla facoltà di Ingegneria mineraria, sono stato un anno a Trieste ma non mi è piaciuto; troppo freddo, quando tira la bora è insopportabile! Ho quindi cercato dove fosse possibile trasferirsi per continuare i miei studi e ho scoperto che al centro-sud l’unica città era Cagliari, dove poi mi sono trovato molto bene.»
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