«Dopo la fine degli studi, l’Erasmus a Londra un’esperienza lavorativa con Italcementi ho avuto la possibilità di studiare a Parigi. La mia passione – oltre che attività professionale – sul tema dell’ambiente e sviluppo sostenibile è nata in quegli anni. Il Mediterraneo oggi rappresenta un punto critico: attualmente è una pattumiera con una densità di plastiche tra le più alte al mondo, per le sue caratteristiche si riscalda più di tutti gli altri mari e questo fa sì che risenta tanto del problema climatico. Nello scenario più catastrofico, senza considerare lo scioglimento dei ghiacciai, entro il 2100 la linea di costa potrebbe in alcuni casi spostarsi anche di qualche chilometro. Se ciò dovesse accadere tutte le coste del golfo cagliaritano e dell’oristanese finirebbero per essere sommerse.»
L’ospite di questo appuntamento con “Un caffè a Radio X”, in compagnia di Ilene Steingut, è Alessio Satta, ingegnere ambientale e presidente della Mediterranean Sea and Coast (MEDSEA Foundation): «La Medsea è nata dall’esperienza e dall’incontro di alcuni sardi e non solo che hanno deciso di mettere a disposizione il proprio bagaglio per la tutela e la gestione sostenibile delle risorse marine e costiere della Sardegna e del Mediterraneo. Quale sarebbe il modo migliore per evitare gli scenari a cui stiamo andando incontro? Sicuramente andare a piedi o in bici, mangiare meno carne: abitudini che oggi sembrano un po’ da radical chic ma che diventeranno una condizione obbligatoria.»
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