Tra cinema e attivismo – Un caffè a Radio X con… Giovanni Coda

Cinquantasette festival e ben novantuno premi: con questi numeri il film “La sposa nel vento”‘, del regista cagliaritano Giovanni Coda, si è aggiudicato il primo posto nella speciale classifica dei film più premiati al mondo tra quelli usciti nelle sale durante l’anno 2022: con lui, all’interno di “Un caffè a Radio X”, rubrica condotta da Martina Benoni, abbiamo raccontato il lungo e fortunato percorso di questa pellicola, che tratta la delicata tematica della violenza di genere, e abbiamo esplorato da vicino le origini artistiche del regista: “Io nasco come fotografo: quando avevo 14 anni ho ricevuto in regalo una piccola macchina fotografica. Da lì è partita quest’avventura nel mondo dell’immagine: mettevo gente in posa, tipo mia madre, e poi loro pagavano lo sviluppo dei rullini, finché a un certo punto mi hanno messo il freno, mi hanno detto basta così. E quindi ho proseguito con la pellicola. La prima telecamera che ho usato, nel 1986, era una piccola Philips VHSC.”

Il percorso di La sposa nel vento è iniziato a Seattle e ha attraversato diversi circuiti cinematografici internazionali, permettendo al film di raggiungere una grande visibilità e riconoscimenti in tutto il mondo. Durante l’intervista, Coda ha condiviso il significato del recente riconoscimento, menzionando il No Global NCE Film Festival, svoltosi in Grecia, come l’ultimo capitolo di una tournée durata ben due anni, all’interno del quale il film ha ricevuto ben otto premi, tra cui quelli per la regia, la colonna sonora e la performance dell’attrice Renata Manca.

Coda ha spiegato come la sua formazione pedagogica e la sua esperienza come educatore professionale abbiano contribuito alla scelta dei temi trattati nei suoi film: la sua trilogia dedicata alla violenza di genere è iniziata nel 2013 con il film Il rosa nudo, dedicato alla deportazione della comunità LGBTQ+ durante la Seconda Guerra Mondiale, seguita da Bullied to death, film incentrato sul bullismo omofobico, fino ad arrivare a La sposa nel vento. Nonostante i suoi film affrontino temi universali, Coda ha sottolineato come la Sardegna, pur non sempre visibile nella sua iconografia, sia presente nei suoi lavori attraverso le storie e le tematiche trattate: «L’omofobia, il bullismo e il femminicidio, sono piaghe che colpiscono anche l’isola. Come l’omicidio di Michela Fiori, femminicidio avvenuto in Sardegna, che ha ispirato parte della narrazione di La sposa nel vento.»

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