L’ultima puntata di “Un caffè a Radio X” ha visto protagonista Dario Martino, presidente dell’ATES, Associazione Talassemia ed Emoglobinopatia Sardegna: ormai da qualche anno in “continente”, Dario ha raccontato il suo percorso di vita, la sfida di convivere con questa patologia e come, dopo anni di formazione e lavoro tra Genova, Milano e la Francia, il legame con la sua terra natale e la volontà di migliorare le condizioni dei pazienti in Sardegna lo abbiano spinto a impegnarsi e a trasformare la sua esperienza in un impegno concreto, fondando questa associazione il cui scopo è rappresentare i pazienti e creare un network a supporto di chi vive con la malattia, lavorando in stretta collaborazione con altre realtà associative e istituzioni: «La talassemia una malattia genetica che si è sviluppata in aree un tempo endemiche per la malaria, come la Sardegna, dove la prevalenza è tra le più alte al mondo.»
Martino ha parlato della sua condizione specifica, la talassemia trasfusione-dipendente (TDT), che richiede continue trasfusioni e una serie di terapie per gestire il ferro in eccesso e monitorare costantemente il corpo. Ha poi evidenziato come la medicina abbia fatto enormi passi avanti, passando da terapie iniettive a soluzioni orali, e aprendo nuove prospettive grazie alle terapie molecolari: «Innovazioni che aprono degli scenari pazzeschi. Io personalmente sono affetto anche da un’altra, patologia rara che è l’immunodeficienza primitiva, quindi non posso magari giovare di tutte le innovazioni in questo momento, però c’è veramente una prospettiva ottima.» Un tema che Martino ha particolarmente a cuore è la divulgazione: «È cruciale che le informazioni sulla malattia siano accessibili a tutti, non solo ai professionisti del settore medico, ma anche al pubblico generico, alle famiglie e ai pazienti stessi. Attraverso convegni e attività di sensibilizzazione, l’associazione cerca di colmare questo divario e favorire una maggiore consapevolezza. La donazione di sangue è fondamentale. Per chi dipende dalle trasfusioni, il dono di sangue non è solo un gesto di solidarietà, ma una necessità vitale.»
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