«Questo è il tempo dell’immediato: anche dal punto di vista economico oggi si ragiona a tre mesi. In questo modo non si ha la possibilità di uno slancio programmatico lungo. Uno dei problemi da questo punto di vista è la politica, o meglio il politico, che ragiona in termini di mandato. Noi abbiamo avuto un’esperienza, dal punto di vista storico, estremamente interessante: dal dopoguerra sino agli anni ’90, il fatto che non ci fosse un’alternanza consentiva di fare progetti di medio termine.» Il sociologo Nicolò Migheli è l’ospite dell’appuntamento quotidiano con “Un caffè a Radio X”, in compagnia di Gianluca Floris. Con lui abbiamo parlato di storia, di politica, di società, di futuro, di continuità territoriale e di Sardegna: «Nell’isola c’è una legge elettorale che ha riscontro solo in Turchia: il blocco del 10%. Cioè se una coalizione non raggiunge questa soglia, non può entrare. I sistemi politici, democratici o autoritari, sono però accomunati da un filo, che è quello del mantenimento del potere. Purtroppo il sistema politico sardo è fatto anche di molti elementi di contatto e relazioni tra maggioranza e minoranza che spesso non si vedono. Una sorta di élite molto conservativa. L’unico momento forse di rottura fu quello della giunta guidata da Renato Soru, che infatti fu combattuta pesantemente…»
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