La donna del mistero


Le città sono fatte a strati. Storie e misteri del passato si sovrappongono e riannodare i fili di ciò che si nasconde dietro ogni strada, ogni palazzo, ogni più piccolo dettaglio architettonico, può diventare un gioco appassionante. Nel cortile della scuola materna comunale di via Martini, nel cuore del quartiere di Castello, sull’alta parete dipinta di giallo che sovrasta lo spiazzo dove oggi giocano i bambini, spicca un grande medaglione liberty in terracotta che ritrae il busto di una donna bellissima, dai lineamenti sensuali: lo sguardo estatico rivolto al cielo, il viso incoronato da una ghirlanda di fiori finemente lavorata, indossa una veste scollata dalla quale in trasparenza si colgono le forme morbide del corpo. Nessun nome. Nessuna targa. Nessun riferimento all’artista né alla data. Ma chi è allora la giovane donna del medaglione, con la veste che quasi scopre uno dei seni? Che storia ci racconta? E cosa ci fa un ritratto così carnale in un asilo gestito dalle suore, a ridosso della chiesetta di Santa Lucia donata alle Clarisse nel 1539 dal viceré spagnolo Antonio Cardona? Non ci aiuta sapere che per un periodo il palazzo ha ospitato anche una caserma dei carabinieri. La storia si fa decisamente più intrigante quando scopriamo che proprio qui, a due passi da piazza Palazzo, c’era un vicoletto malfamato chiamato Su Carrilloni – in spagnolo carrer de Calabraga – dove abitavano le prostitute. E che le monache di cui sopra accoglievano tra le mura del convento tante ragazze perdute. Ma neppure questa pista ci convince. Più facile pensare che il cortile dove si trova il medaglione misterioso fosse all’origine uno spazio chiuso del Palazzo Onnis-Bellegrandi Chapelle. In effetti, al cimitero di Bonaria esiste un monumento funebre di Giuseppe Sartorio a Marina Bellegrandi, che nello stile ha molti tratti in comune con la terracotta del mistero. Che il medaglione fosse una sorta di ritratto a uso privato della stessa nobildonna, immaginata nel fulgore della giovinezza? Per certo, resta uno dei misteri più belli e intriganti di Cagliari.
La mostra “La città parlante” è stata curata da Sergio Benoni e Paolo Bazzani per l’associazione culturale Tyche. I testi e le foto della mostra sono tratti dal volume “111 luoghi di Cagliari che devi proprio scoprire” pubblicato da Emons editore, con le foto di Daniela Zedda e i testi di Sergio Benoni. La voce della città è di Carla Fiorentino.


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