Orto botanico

Nel cuore di Stampace c’è una giungla equatoriale dove lasciarsi alle spalle i rumori della città, per perdersi nella bellezza selvaggia di migliaia di piante dai nomi misteriosi. Superato il cancello di viale Sant’Ignazio, l’Orto Botanico dell’Università ti accoglie tra i suoi viali ombrosi per un viaggio tra le meraviglie della natura, ma anche nella storia della città. Da queste parti infatti – nella valle di Palabanda – si trovava uno dei più importanti insediamenti di epoca romana, che oltre all’anfiteatro e alla vicina Villa di Tigellio, comprendeva un complesso sistema di cisterne e di pozzi (celebre il libarium, al quale si rifornivano anche gli attori impegnati negli spettacoli circensi) alimentato da un acquedotto che arrivava da Villamassargia. Terra fertile e ben irrigata, anche per questo venne scelta a metà Ottocento per realizzare un giardino di oltre cinque ettari, dove il botanico Patrizio Gennari sognava di far acclimatare piante “provenienti da Indie Occidentali e America australe, America boreale, Africa australe e Madagascar, Africa boreale, Arabia e isole Atlantiche, Indie orientali, Cina, Giappone, Australia e isole dell’Oceania”. Esperimento riuscito con successo, se è vero che oggi l’Orto Botanico ospita piante di oltre duemila specie, suddivise tra piante tropicali, piante grasse e piante del Mediterraneo. Davvero spettacolare per varietà delle forme e delle specie la collezione delle succulente, con circa 60 diversi esemplari di Euphorbia canariensis, così come merita una speciale attenzione la zona dedicata alle specie arboree e arbustive della Sardegna: un concentrato di profumi da stordire. Nelle grandi vasche galleggiano meravigliosi esemplari di Nymphaea, mentre tra le rocce nella parte più alta del giardino troneggiano in tutta la loro bellezza monumentali agavi e aloe. Ma il gigante del giardino è un ficus magnolioide (o fico della Baia di Moreton) con la sua incredibile cascata di liane che diventano tutt’uno con l’intrico delle radici.


La mostra “La città parlante” è stata curata da Sergio Benoni e Paolo Bazzani per l’associazione culturale Tyche. I testi e le foto della mostra sono tratti dal volume “111 luoghi di Cagliari che devi proprio scoprire” pubblicato da Emons editore, con le foto di Daniela Zedda e i testi di Sergio Benoni. La voce della città è di Carla Fiorentino.


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