Palazzo Bacaredda

Per secoli il Palazzo Civico era stato chiuso tra le mura di Castello. Ma la Cagliari di fine Ottocento era una città profondamente mutata. Non solo nell’urbanistica, ma nell’economia, nel commercio, nella vita sociale e culturale. A capire quanto fosse importante che il cuore politico si spostasse dalla città fortificata al fronte mare fu il più grande sindaco che Cagliari abbia mai avuto. Ottone Bacaredda era un visionario. Intellettuale, giornalista, docente di Diritto e poi politico di lunghissimo corso, tra il 1890 e il 1921 Bacaredda venne rieletto ben cinque volte alla carica di primo cittadino, senza contare gli anni da parlamentare. Nel 1897 diede incarico all’architetto Crescentino Caselli di progettare un nuovo Palazzo Civico su via Roma e in dieci anni l’opera fu conclusa. A Cagliari i primi del secolo non furono anni facili. La città era scossa da tensioni sociali fortissime. Nei quartieri popolari c’era la fame e nel 1906 una sommossa fu repressa nel sangue, proprio davanti al cantiere del nuovo palazzo, dove gli operai, le sigaraie della Manifattura e la folla inferocita rovesciarono e gettarono in mare le carrozze dei tram. Ma passata la tempesta, l’anno dopo il nuovo Municipio venne inaugurato in pompa magna e da allora è lì – davanti al porto – a dare il benvenuto a chi arriva in città. Dai cagliaritani è conosciuto anche come Palazzo Bacaredda. Può piacere e non piacere. Sicuramente quell’ibrido architettonico tra il neogotico catalano e lo stile liberty, tra il candore della pietra forte che lo fa assomigliare a una torta gelato e i fregi in bronzo delle due torrette centrali e dei quattro obelischi con l’effige dei mori, rappresenta anche esteticamente le contraddizioni di una città che ha avuto tanti padroni. Nella Sala del Consiglio, sotto i grandi quadri di Filippo Figari, si sono prese le decisioni più importanti degli ultimi cento anni. E nella Sala dei Matrimoni, dai meravigliosi arredi lignei, molti hanno coronato l’amore di una vita.


La mostra “La città parlante” è stata curata da Sergio Benoni e Paolo Bazzani per l’associazione culturale Tyche. I testi e le foto della mostra sono tratti dal volume “111 luoghi di Cagliari che devi proprio scoprire” pubblicato da Emons editore, con le foto di Daniela Zedda e i testi di Sergio Benoni. La voce della città è di Carla Fiorentino.


Powered by


Per commenti e feedback lacittaparlante@radiox.it