Torre del Poetto


C’è un posto segreto dal quale abbracciare con un unico sguardo tutta la spiaggia del Poetto. È la piccola torre spagnola appesa all’ultima propaggine della Sella del Diavolo. L’impressione da lassù è di essere letteralmente in volo sul golfo degli Angeli, in bilico su una specie di trampolino di roccia affacciato sui fondali di smeraldo e le piccole calette di ciottoli bianchi che disegnano tutto il versante sud del promontorio. Alla torre si arriva percorrendo un sentiero che si inerpica per circa un chilometro lungo la parete orientale della Sella. Una salita breve, in alcuni tratti piuttosto ripida e impegnativa. Dal parcheggio di Marina Piccola bisogna imboccare una stradina – ben presto sempre più stretta e irregolare – che procede in quota lungo il fianco del promontorio, parallelamente alla via di accesso al porticciolo. Si cammina all’ombra di grandi pini, fiancheggiando una rete metallica che segna il confine della zona militare e nei tratti più ripidi torna utile per sorreggersi. Guardando in basso, tra gli alberi si intravvedono sulla sinistra i pontili con le barche all’ormeggio, poi il molo di sopraflutto e le prime calette della Sella. Via via che si sale, la pineta cede il passo a una fitta macchia mediterranea e a monumentali agavi. Lo scenario attorno diventa più aspro, la città sfuma alle nostre spalle e si viene quasi risucchiati in una dimensione selvaggia, dove a dominare sono il vento e il battito del nostro cuore in salita. Dopo un’ultima rampa scoscesa, la torre compare all’improvviso. Sette metri d’altezza, cinque di diametro. Un cono di pietra calcarea bianchissima, spaccato in due verticalmente. E quando ti appoggi alla parete tiepida di sole a riprendere fiato e guardare il mare, pensi alle giornate infinite trascorse in questo nido d’aquila da generazioni di guardiani solitari, che aspettavano di scorgere una luce là in fondo, proveniente dall’isola dei Cavoli o dalla più vicina torre di Cala Regina, per lanciare l’allarme e salvare la città.
La mostra “La città parlante” è stata curata da Sergio Benoni e Paolo Bazzani per l’associazione culturale Tyche. I testi e le foto della mostra sono tratti dal volume “111 luoghi di Cagliari che devi proprio scoprire” pubblicato da Emons editore, con le foto di Daniela Zedda e i testi di Sergio Benoni. La voce della città è di Carla Fiorentino.


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