A Cagliari la mostra “Movement” dell’artista indiano Jivya Soma Mashe

“Lui, analfabeta, sino ai trent’anni non aveva mai preso un treno e non era mai uscito dal suo villaggio. La prima volta che lo fece fu per andare a incontrare Indira Gandhi, allora primo ministro dell’India, per ricevere un premio per il suo lavoro artistico.”

Negli spazi del Centro Fotografico Cagliari dal 16 gennaio al 14 febbraio arriva la mostra dell’artista tribale indiano Jivya Soma Mashe, maestro dell’arte tradizionale della tribù indiana “Warli”, di recente scomparso all’età di 83 anni. Ad accompagnare le opere su tela e carta di Mashe, le foto di Cristian Castelnuovo, che con i suoi scatti ha raccontato il villaggio e i lavori dell’artista a cui era legato da un rapporto di amicizia. “Jivya Soma Mashe è il più importante portavoce del linguaggio visivo dei Warli, basato principalmente su raffigurazioni di spiriti soprannaturali, miti della fertilità e scene di vita quotidiana. Autore di dipinti eseguiti interamente in bianco applicando una miscela di pasta di riso, acqua e gommoresina su tele grezze trattate, elementi naturali quali la terra e talvolta anche lo sterco di vacca. Jivya Soma Mashe è stato tra i primi artisti indiani ad essere riconosciuto a livello internazionale, in Europa le sue opere sono state protagoniste della leggendaria mostra “Magiciens de la Terre” curata da Jean-Hubert Martin al Centre George Pompidou di Parigi.”

Ne abbiamo parlato in studio con il fotografo Cristian Castelnuovo, che negli anni ha documentato il lavoro di questo artista che per primo ha trasferito su tela le opere della cultura Warli, che nel suo villaggio conservava una tradizione artistica muraria molto antica che rischiava di andare perduta.

info / CFC Cagliari

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