Lele Pittoni a Extralive mattina: “Marmaglia, il mio primo romanzo tra cozze, droga e bussinarasa”

“L’estate al Poetto di Cagliari è fantastica, se non sei stato bocciato a scuola e la tua punizione non è lavorare nella cucina del ristorante di tuo padre dove tutto ribolle e odora di pesce, con il mare a pochi passi ma irraggiungibile, come gli amici e le ragazze. Peggio ancora se intorno a te si aggirano i pesci piccoli della mala locale che tirano avanti fumando eroina e ingaggiando risse. Dopo aver pulito nell’oscurità centinaia di mitili e aver trascorso serate senza fine a riordinare al ritmo di un’esaltante «Compilascion metal», un giovane sardo scopre la vocazione per la musica e i guai. La sua vita si popola allora di personaggi bizzarri, prepotenti, sbruffoni, che lo spingeranno al limite e poi oltre, in un esilarante crescendo di violenza e comicità, fra ubriacature, gioco d’azzardo, ricatti, drag queen, macchinoni, botte e droga. Perché l’odore delle cozze e dell’eroina bruciata non si dimentica facilmente, e quando è troppo è troppo.”

Un amico, un musicista, una voce inconfondibile, un profondo conoscitore della Sardegna e di ciò che c’è sotto, e ora anche uno scrittore! Emanuele Pittoni, per tanti di noi “Lele”, fa in questi giorni il suo esordio letterario con il romanzo “Marmaglia“, edito da Castelvecchi, ed è venuto a trovarci a Extralive mattina, ospite di Cristina Marras e Sergio Benoni, per raccontarci la genesi del suo primo libro: un romanzo di formazione che racconta la vita di un ragazzino che si ritrova a fare le sue prime esperienze “forti” in una periferia dove non è buona norma guardare in faccia certe persone, a meno che non si vogliano prendere dei sonori schiaffoni.

ASCOLTA L’INTERVISTA