Quale futuro per l’ex carcere di Buoncammino? Intervista con Michele Casciu

L'ex carcere di Buoncammino

Uno spazio polifunzionale, che prenda esempio da luoghi simili, come l’ex carcere “Le Murate” di Firenze, oggi nuovamente al centro della vita cittadina con attività commerciali, spazi artistici, centri culturali, ma anche infopoint, alloggi e tante altre attività. L’ordine degli architetti è tornato a parlare del futuro dell’ex carcere di Buoncammino a ridosso della decima edizione delle Giornate FAI d’Autunno, Fondo per l’Ambiente Italiano dedicata alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano, che hanno riaperto le porte della struttura carceraria ormai dismessa dal 2014.

Michele Casciu, presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Città Metropolitana di Cagliari e della Provincia del Sud Sardegna è intervenuto ai microfoni di Radio X all’interno di Extralive, con Sergio Benoni e Giovanni Follesa, per fare il punto della situazione sull’ex carcere e sulle possibilità di riqualificazione del grande edificio che guarda dall’alto la città: «Cagliari è piena di contenitori che da tanto aspettano soluzioni e progetti. Quello di Buoncammino è un tassello importantissimo per la città, sia di memoria che di potenzialità. Nella nostra riflessione siamo partiti dalle “buone pratiche” viste altrove. Abbiamo l’esempio dell’ex carcere “Le Murate” di Firenze, che è tornato a essere parte integrante del tessuto urbano e della vita della città… […] La costituzione di un laboratorio che coinvolga professionalità e competenze diverse, sarebbe la base per iniziare a ripensare il futuro di questo grande contenitore.»

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