“Questo sarà il titolo nonché il filo conduttore del prossimo Festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz”. Porgy and Bess oltre a essere di gran lunga l’opera più nota dell’intera produzione statunitense, è stata quella dalla storia certamente più travagliata. Ira Gershwin, autore del testo, l’aveva disposto a chiare lettere nelle sue ultime volontà: Il cast dell’opera, nelle sue edizioni successive, dovrà sempre, assolutamente, essere formato da cantanti neri. Il senso e la ragione di questa condizione, fortemente condivisa anche da suo fratello George e da Du Bose Heyward, l’autore del libretto, fu di preservare l’autenticità della storia. Anche a costo di una limitazione della sua diffusione.”
Dalla Burnt Sugar diretta da Greg Tate, alla Exploding Star Orchestra di Rob Mazurek, all’Orchestra Popolare Italiana di Ambrogio Sparagna, alla Sardina Instabile Orchestra di Sandro Satta e Paolo Carrus, la Black earth di Nicole Mitchell: Il festival jazz di Sant’Anna Arresi compie trentaquattro anni e nella sua edizione 2019 presenta un ricco programma di appuntamenti all’insegna dell’ensemble, accompagnato dal grande tema della difesa dei diritti civili e della multiculturalità.
Dal 30 agosto all’8 settembre, sul palco della grande piazza del nuraghe, oltre alle grandi orchestre nazionali e internazionali si alterneranno nomi del calibro di Kahil’El Zabar, Lonny Holley, Joshua White, il Dwight Trible quartet, Ben Lamar, il trio di Matthew Shipp, che si esibirà anche in piano solo in un suggestivo concerto al tramonto nella spiaggia di Masainas: tra le novità dell’edizione 2019, la Bandakadabra swing bandsarà protagonista dentro e fuori dal palco, con seminari per bambini e incursioni musicali in programma nelle località circostanti e nella grande spiaggia di Porto Pino.
Ne abbiamo parlato a Extralive mattina con Sergio Benoni, Cristina Marras e con Enrica Lotta, rappresentante dell’organizzazione del festival.
info / santannarresijazz.it
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