«Su molti temi c’è spazio per andare d’accordo. Il ragionamento è ancora in piedi, ma bisogna risolvere alcuni problemi, che sono quelli che hanno portato alla rottura: secondo noi è stato un errore gravissimo cambiare priorità a quel tavolo. Eravamo tutti d’accordo sul fatto che andasse costruita un’ampia coalizione sarda, che non vedesse la Sardegna come una tessera di uno scacchiere nazionale. Se ragioniamo di elezioni regionali sarde con la testa alle prossime europee o alle politiche, le elezioni sono perse. L’obiettivo purtroppo è passato in secondo piano e la priorità è diventata scegliere una candidatura. In questo modo si è rotto un equilibrio, che però, con la buona volontà di tutti, si può ricostruire.» Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Extralive per fare il punto sulla possibile ricomposizione delle forze del Centrosinistra in Sardegna: «Non c’è un irrigidimento. In questi anni abbiamo messo a discutere attorno a un tavolo persone che non si parlavano da dieci anni. Abbiamo sempre cercato di ricomporre, trovando i punti in comune e non le differenze. Vediamo ragioni politiche e aritmetiche che vanno verso la ricomposizione dei campi: appena è stato palese che il tavolo fosse prossimo all’esplosione, abbiamo sempre detto che soltanto le primarie potevano dare la certezza di restituire unità. Non si tratta solo di dualismo tra i due candidati: c’è una parte potenziale di sostegno al centrosinistra che verrà meno perché non si sono coinvolti i sindaci, le amministrazioni locali, la base, che ci ha sempre sostenuto. Io non darei per scontato il loro sostegno. L’esperienza recente ci insegna che anche aver fatto degli errori sino al 90esimo minuto lascia aperta la strada a una soluzione. Il termine ultimo per ricomporre resta per noi il 99esimo. Le basi politiche sono comuni e anche il dibattito sui programmi è un dibattito coerente e omogeneo. Si può segnare di rovesciata a un secondo dalla fine: la scadenza per la presentazione delle liste, verosimilmente, sarà nell’ultima settimana di gennaio. Che ci sia ancora tempo lo capiamo anche dal fatto che nel Centrodestra non è ancora stato scelto in candidato: probabilmente perché non c’è un pieno accordo.»
ASCOLTA L’INTERVISTA
Podcast: Download
