Rezza-Mastrella a Cagliari con “Hybris”: «È tutto in mutamento, è tutto sottosopra. Dovremo sicuramente trovare un sistema per salvarci la pelle, e anche il cervello.»

Come si possono riempire le cose vuote? È possibile che il vuoto sia solo un punto di vista? La porta… perché solo così ci si allontana. Ognuno perde l’orientamento, la certezza di essere in un luogo, perde il suo regno così in terra e non in cielo. L’uomo fa il verso alla belva. Che lui stesso rappresenta. Senza rancore.

L’ultimo, anarchico e folle spettacolo della pluripremiata compagnia Rezza-Mastrella arriva a Cagliari: Antonio Rezza e Flavia Mastrella ci hanno mandato un audiomessaggio per raccontarci l’anima di questo lavoro che sarà in scena sabato 7 ottobre (ore 20:45) al Lazzaretto di Sant’Elia: «L’allestimento è completamente diverso dai precedenti. In questo caso c’è una porta che si apre e si chiude sul nulla più un ambiente metropolitano-frigorifero. […] La grande trovata comica, luciferina, infernale di questo spettacolo è che ognuno non è più dove sta, ma dove io decido. Questo è forse il lavoro più impegnativo che abbiamo fatto sino a oggi. La porta affronta la perdita di significato: apre sul nulla e chiude sul nulla. Ma l’uomo continua a usarla come se fosse una (normale) porta. Lavorando su questo spazio ho dovuto affrontare il senso di perdita totale di significato sia dell’arte che dell’artista. […] Esistono parole come cabina di regia che si usano impropriamente per le riunioni politiche. Esistono parole come “performante” che si usa per macchine e accessori tecnologici mortificando il senso della performance. È tutto in mutamento, è tutto sottosopra. Dovremo sicuramente trovare un sistema per salvarci la pelle, e anche il cervello.»

info / sardegnateatro.it

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