Cantieri a rilento e traffico in tilt, raccolta differenziata, fusione degli aeroporti sardi e tanto altro: la candidata del centrodestra alle prossime elezioni comunali di Cagliari Alessandra Zedda è intervenuta questa mattina ai microfoni di Extralive per rispondere alle domande degli ascoltatori e raccontare le sue idee per la città del futuro:
Si legge che il suo nome sia stato proposto dai Riformatori. È corretto?
La narrazione corretta è quella che vede una coalizione che trova una sintesi sul mio nome: la candidatura a sindaco di Cagliari nasce certamente dalla coalizione unita, anche prima di apprendere della “divisione”, del momento di grande riflessione, così lo voglio leggere, del PSd’Az. Io mi sono avvicinata alla Lega, prima di tutto al ministro Salvini, per un rapporto professionale che è già in corso presso il Ministero delle Infrastrutture e il Senato della Repubblica. Poi ovviamente alle Regionali ho sostenuto un amico candidato nella Lega e mi sono avvicinata alla Lega. Credo però che oggi questo impegno che è arrivato dalla coalizione unita mi mi debba vedere ovviamente impegnata a trecentosessanta gradi con tutta la coalizione.
Come pensa di recuperare il rapporto con Gianni Chessa, e quindi con il PSd’Az?
Le diplomazie di tutti i partiti sono a lavoro. Ho detto da subito che il mio obiettivo è quello di avere la coalizione unita e i sardisti sono parte integrante e sostanziale della coalizione di centrodestra. È necessario arrivare a una sintesi che vada al recupero definitivo e totale del Partito Sardo d’Azione. Con Gianni Chessa c’è un rapporto di amicizia, con cui ho condiviso una bellissima esperienza di 5 anni al Comune di Cagliari. Un rapporto che esiste da anni e che si è rafforzato nel tempo. Credo sia corretto attendere il Partito Sardo d’Azione ma soprattutto capire le ragioni che hanno portato a questo momento di ripensamento per poi capire come andare avanti insieme. Io però sono un umile candidato sindaco e questi sono dei lavori che devono essere portati avanti dai partiti e dalla coalizione, che solo due mesi fa ha partecipato unita alle Regionali e credo abbia superato alcuni aspetti di cui dobbiamo fare tesoro.
Il “timing” è un elemento importantissimo di queste elezioni. Tra due mesi si va a votare per eleggere il sindaco di Cagliari e il tempo non è tantissimo, sia per una campagna elettorale, sia per aggiustare le “ferite” lasciate aperte dalle precedenti elezioni. Proprio Cagliari ha decretato la sconfitta di Truzzu come candidato presidente della Regione. Come pensa di recuperare il terreno perduto?
Intanto due pregiudiziali: la prima è che il candidato sindaco del centrodestra in questo momento è Alessandra Zedda, e quindi si riparte da Alessandra Zedda. Secondo: occorre evitare di fare processi alle intenzioni, e metto subito sul tavolo il tema della continuità. Quando si riceve un’eredità, si accetta in blocco. Anche la parte che, eventualmente, non piace. Quindi bisogna da subito lavorare su ciò che non va bene. Per dar valore all’eredità, serve cercare di far capire cosa si vuole fare da oggi in poi, facendo tesoro, nel bene e nel male, di quello che esiste. Non posso, vivendo a Cagliari, sostenere che la mobilità, il traffico, che fa arrabbiare tutti noi, in questo momento vada bene. O che i cantieri debbano durare millenni. Che la città abbia delle difficoltà nella pulizia delle strade e nella sicurezza. […] Siamo tutti bravi a parole ma amministrare, governare, decidere per tutti i cittadini è veramente complicatissimo: ecco perché bisogna sempre guardare a ciò che è il bene per la maggioranza dei cittadini. Ognuno di nuovi vuole qualcosa di diverso, ma ci sono delle cose che accomunano tutti. Il sindaco deve comprendere e soprattutto rispondere a queste cose, ai bisogni e ai sogni dei cagliaritani. Ecco, partiamo da zero, col nostro fagotto, perché non possiamo far finta che negli anni precedenti sia andato tutto bene.
Nell’ambito politico e anche mediatico sta entrando il tema della gestione del degli aeroporti, della fusione e delle aree che insistono in parte sul comune di Elmas e in parte riguardano anche il Comune di Cagliari. Qual è il tuo punto di vista?
La coerenza mi impone di dire sempre la verità e quindi la verità è che Alessandra Zedda da consigliere regionale, pensando a Cagliari, alla Città Metropolitana e alla Sardegna, sostiene e vede il trasporto aereo come servizio e bene essenziale contemporaneamente. Perché parliamo delle infrastrutture aeroportuali, parliamo ovviamente del corpo aereo e parliamo delle aree, ma parliamo anche di quel trasporto aereo che è contenuto immateriale. Quando si parla di beni e di servizi pubblici, la responsabilità, la guida e il controllo deve essere del servizio pubblico, dell’istituzione e quindi in questo senso non posso che dire che io non sono favorevole alla fusione. Ma non sono favorevole a quella fusione, perché nel momento in cui nella gestione degli aeroporti o nella materia della continuità territoriale del trasporto aereo entra in gioco la Regione e soprattutto i comuni di riferimento della nostra Sardegna, credo che si debba trovare la migliore delle fusioni, dove però, non dimentichiamolo mai, il governo deve essere in capo, in questo caso alla città capoluogo e soprattutto alla Regione Sardegna.
Un altro tema è quello del cantiere per antonomasia, quello di via Roma, con una grande incognita che riguarda il lato porto…
Mi piace pensare che erediterò il lavoro su via Roma. Con la massima onestà intellettuale voglio dire che questo è un tema da sindaco: se avrò la possibilità di governare la nostra città avrò un comune denominatore che è quello della riduzione dei tempi e della burocrazia. Nei cantieri è importante far capire quello che sarà poi il progetto definitivo e soprattutto ridurre i tempi di realizzazione delle infrastrutture. Ma a casa vostra, quando si deve intervenire con dei lavori per nuove esigenze […] aprite il cantiere oppure no? La vera sfida è riuscire a cambiare il modo di lavorare.
Un altro esempio è la tela di Penelope del mercato di San Benedetto, con tempi che slittano di mesi in mesi. Ora si parla di spostare gli operatori chissà, forse dopo l’estate. In città in questi anni tanti lavori sono stati procrastinati o spostati come si fosse in balia di un maccanismo che non si era in grado di controllare.
Questo è un aspetto che riguarda tutte le istituzioni: io sono da sempre sostenitrice della modifica, per non dire dell’abrogazione della Bassanini. Una legge che di fatto attiva la separazione di poteri tra quello politico e il gestionale-amministrativo. Ecco, in questo senso serve snellire la burocrazia e soprattutto informare i cittadini. […] E provare a trasferire l’idea di una città che c’è, di una Cagliari che esiste, di una Cagliari che deve essere accogliente, capitale davvero della Sardegna capitale anche della città metropolitana, capitale di se stessa e aperta ovviamente a quella che è la frontiera del Mediterraneo, ma aperta anche al resto del Paese. Una città così ha bisogno di costruire un rapporto di la fiducia e la speranza dei propri cittadini. Ecco perché uno degli impegni che mi sento di prendere per i 5 anni, sarà quello di essere sempre chiari e diretti con i cittadini. Perché Cagliari è nostra e di tutti.
Noi spesso giochiamo sul fatto che in via Roma ci sia un tunnel speciale in cui il sindaco di Cagliari e il presidente della Regione si incontrano per parlare del futuro della città. Immaginiamo che Alessandra Zedda diventi sindaca di Cagliari: quale sarebbe la prima richiesta del Comune alla presidente della Regione Alessandra Todde?
Intanto partiamo con due aspetti di affinità importanti: siamo tutte e due Alessandra, e siamo donne. E al di là delle battute li voglio vedere come due elementi che facilitano il rapporto. Già quando eravamo lei viceministro e sottosegretario e io vicepresidente della Regione e assessore del Lavoro abbiamo cercato davvero di fare sempre ciò che è giusto e che soprattutto è importante per i nostri conterranei. E credo che sia questo il nostro futuro, oggi o domani avvalorato se avrò l’onore e la possibilità di essere il sindaco della città di Cagliari.
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