Continuità territoriale, la preoccupazione del settore turistico: «Sardegna meta ambita, ma l’incertezza sui collegamenti condiziona il mercato»

«Ci troviamo in una situazione che ormai è una costante. In questo periodo si ripropone lo stesso film che non si capisce se avrà un lieto fine o sarà un horror. Quest’anno la prima finestra di prenotazioni per la stagione estiva ha tenuto grazie ai collegamenti con le low cost. Il mercato italiano, quello collegato alla continuità territoriale e alle navi è invece in sofferenza. Una dinamica che crea problemi seri: per chi non trova un volo oggi è facile cambiare destinazione verso la Puglia, la Sicilia, la Calabria ma anche su altre destinazioni internazionali che si affacciano sul Mediterraneo.» La Sardegna resta una meta ambita, ma l’incertezza legata al sistema dei trasporti lascia gli operatori in un limbo che penalizza l’isola, alle prese con un mercato sempre più competitivo. Maurizio Battelli, rappresentante con l’associazione EXTRA del settore extra-alberghiero è tornato ai microfoni di Radio X per un’analisi sui numeri del comparto turistico sardo: «Le prenotazioni stanno andando molto bene sul mercato estero, quello servito dalle low cost. Il problema dei collegamenti con l’Italia resta però sempre serio, e dovrebbe essere risolto. […] Gli operatori alberghieri ed extra alberghieri stanno andando avanti e innovando nonostante le difficoltà. Fortunatamente la Sardegna è sempre molto appetibile, se non fossimo così attrattivi come destinazione i turisti ci avrebbero già mollato. Servirebbe però un comparto pubblico capace di comprendere quali sono le velocità del mercato: non ci si può inventare un bando sotto stagione, o pensare di non sapere oggi cosa si potrà prenotare tra tre o quattro mesi. Oggi, all’interno del mercato noi giochiamo con l’handicap. La politica, sul tema della continuità territoriale, non ha mai sentito in maniera chiara e precisa gli operatori: se li ha sentiti non ne ha compreso le esigenze e nei fatti vediamo dei bandi che vanno deserti. Ad Alghero oggi la situazione sta virando verso l’horror.»

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