«Le conoscenze scientifiche ci sono e chi gestisce il verde pubblico di Cagliari ha la competenza per valutare le esigenze biologiche della pianta. Se si rimuovono le radici aeree, che piano piano si inspessiscono per sostenere meccanicamente il peso dei grandi rami, è inevitabile che poi si verifichino dei crolli. Abbiamo altri esempi di questi alberi anche all’Orto botanico di Cagliari, che lasciati crescere in uno spazio adeguato hanno potuto svilupparsi correttamente.» Non si placa la polemica a Cagliari dopo il crollo del ficus centenario di via Roma, uno dei più importanti alberi monumentali della città. Stefano Mundula, esperto di grandi alberi e i bioclimi della Sardegna, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Extralive per dire la sua sulle cause che hanno portato al cedimento di una imponente branca del grande ficus, crollata sull’edicola durante la notte, fortunatamente senza causare danni alle persone: «La struttura dei ficus macrophylla in natura è sostenuta dallo sviluppo dai suoi rami di radici aeree colonnari che, raggiungendo il terreno, si tramutano in tronchi supplementari; dei pilastri che favoriscono il sostegno del grande peso dell’albero. In città, in assenza di queste colonne, sarebbe stato necessario sostenere le branche laterali con delle travi. L’albero, nonostante il crollo continuerà a vegetare, ma resta il problema per le altre branche, altrettanto imponenti, che andrebbero messe in sicurezza.»
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