Francesco Agus a Extralive: «Dato del contagio in Sardegna poco attendibile, preoccupano i ricoveri»

Emergenza Coronavirus – Terapie intensive al limite, file davanti agli ospedali e numeri in crescita: sono dati in controtendenza rispetto al resto d’Italia, in cui si registra un progressivo calo dell’indice di contagio, quelli che arrivano dalla Sardegna. Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, è intervenuto ai microfoni di Extralive mattina per fare il punto della situazione sulla gestione dell’emergenza: «Quello che sta succedendo è frutto della sottovalutazione dei mesi scorsi: ad agosto e settembre andava predisposto un piano per la seconda ondata, ma il piano è stato approvato soltanto il 20 novembre. Siamo in una fase in cui l’epidemia ha raggiunto in Sardegna il suo livello più acuto e non abbiamo dati certi su cui basare le previsioni. Il dato del contagio in Sardegna non vale niente: può essere utile per convincerci ogni giorno di essere nella curva discendente, ma sono dati che non hanno nessun valore. La settimana scorsa, nelle audizioni con i direttori delle ASL e con l’assessore, abbiamo provato a chiedere quale fosse, all’interno di quei 3000 tamponi che vengono eseguiti quotidianamente, la percentuale di sanitari: ci è stato risposto che questo dato non c’è, ma sappiamo che è molto alto. In parole povere, di quei 3000 tamponi quotidiani, un numero elevato viene fatto alle stesse persone, come infermieri e operatori che ogni giorno eseguono controlli di routine. Sono pochi invece quelli frutto di tracciamento. Non avendo una statistica attendibile dei contagi odierni noi non sappiamo cosa arriverà tra dieci giorni in pronto soccorso e nei reparti Covid. Preoccupa il dato dei ricoveri che è costantemente in aumento, e sono in aumento anche le persone in assistenza domiciliare su cui non esiste un dato dei sintomatici. Non si sa nemmeno quali siano i risultati delle chiamate delle USCA. Inoltre ora abbiamo dedicato SS Trinità e Ospedale Marino al Covid: tutte le altre patologie hanno solamente due poli di riferimento (Brotzu e Policlinico) e questo aumenta anche il rischio di contagio.»

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