Fridaysforfuture: “Ragazzi incoerenti, ma li abbiamo educati noi.” – intervista con Vittorio Pelligra

“La dimensione digitale della comunicazione ha forse ampliato questa frattura generazionale. Un movimento che nasce per sua natura nei social ha spiazzato gli adulti che faticano a cogliere quello che sta succedendo. I cinici e gli ipercritici oggi imputano ai ragazzi la colpa di essere incoerenti, ma siamo noi genitori ad averli instradati a un modello di consumo del genere, ad avergli dato il cellulare a 10 anni per stare tranquilli e renderli rintracciabili e l’ipad alla stessa età per farli stare buoni mentre passavamo del tempo con gli amici. Da parte dei giovani c’è un eccesso di entusiasmo e l’illusione che basti una mobilitazione globale per risolvere questi problemi. Anche questa è una reazione assolutamente ingenua. […] la mia speranza è che la coscienza che la partecipazione a questo movimento avrà formato in questi giovani, nel prossimo futuro si trasformi in atti, in gesti d’acquisto e in stili di vita più sostenibili. Perché loro sono i consumatori, gli investitori e i risparmiatori di domani e avranno con le loro scelte un impatto molto forte sulla sostenibilità del nostro stile di vita.”

Lo scorso venerdì circa un milione di ragazzi ha sfilato per le strade delle città di tutta Italia a sostegno del movimento Fridays for future di Greta Thunberg per sensibilizzare i governi sul problema del riscaldamento globale. Di questo tema ha discusso in un interessante articolo del Sole 24 Ore intitolato “Le parole di Greta e perché i ragazzi imparano più tra di loro che dagli adulti” il docente di economia sociale dell’ateneo cagliaritano Vittorio Pelligra. Con lui all’interno di Extralive mattina abbiamo cercato di capire le ragioni di questo nuovo “conflitto generazionale”.

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