“C’è un grande dibattito sulla Sardegna da insegnare a scuola. Per tutto il ‘900 si è detto che la Sardegna era disunita e le sue popolazioni talmente ostili tra loro da essere così deboli da poter essere facilmente conquistate dai Fenici. Secondo me questa è la vera fanta-archeologia. Non è possibile che un’isola che ha nuraghe che sorvegliano ogni approdo a mare, che vede ogni nave mezza giornata prima che la nave veda l’isola, si sia fatta conquistare.
[…] Da poco l’ISTAT ha certificato che la Sardegna è la regione d’Italia più ricca di archeologia, in un’Italia che è la nazione più ricca di archeologia al mondo. Questo significa che la Sardegna è il luogo più ricco di archeologia al mondo. […] Sorgono non è solo il centro geografico della Sardegna, ma con i suoi 200 menhir più antichi di Stonehenge e di Carnac è anche al centro del 40° parallelo che gli antichi definivano la linea degli olimpi. […]”
Le colonne d’Ercole, i popoli del mare e il mito di Atlantide, la Sardegna nuragica e un grande evento catastrofico che la spazzò via: quello dell’isola è un passato remoto che ancora oggi conserva dei grandi misteri che attraverso nuove scoperte e ricostruzioni potrebbero però essere svelati e restituire all’isola il ruolo che le è stato negato per tutto il ‘900; ne abbiamo parlato a Extralive mattina con Sergio Benoni, Cristina Marras e con il giornalista di Repubblica Sergio Frau, in Sardegna per la seconda edizione del “Festival del passato remoto” in programma a Sorgono dal 4 al 7 ottobre, di cui è il direttore artistico.
info / festivaldelpassatoremoto.it
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