Betile, Marcello Fois a Radio X: «Basta campanilismi, iniziamo a guardare la Sardegna nella sua interezza»

«In tempi non sospetti dissi direttamente a Soru che il Betile andava pensato per Porto Torres, ma non trasferito a Porto Torres. Io avevo due idee: una era quella di costruire una grande casa dei sardi al centro della Sardegna, un luogo che fosse ugualmente raggiungibile da tutti, e l’altra era di fare finalmente una grande opera per una zona dell’isola che aveva bisogno di essere risarcita per una politica terribile e uno sfruttamento a cui è stata sottoposta. Realizzare un’opera in un’area fortemente rappresentativa come quella di Porto Torres, forse avrebbe inaugurato un’idea nuova: quella che alla Sardegna si possa guardare nella sua interezza, smettendo di pensare “a blocchi” o a partire da Cagliari. Non riesco a capire per quale ragione non riusciamo a mettere tutti i nostri territori in una condizione di pari opportunità: se Oristano osa dire che i Giganti devono rimanere in loco succede il finimondo, il MANN è un’esperienza totalizzante sotto molti aspetti ma non è un progetto che tutti i sardi sentono proprio. Direi che è finito il tempo di ragionarci “a pezzi” e sarebbe il caso di parlare della Sardegna tutta. Il Betile non è di Cagliari, ma dei sardi. Questo è il principio.» Lo scrittore Marcello Fois è stato ospite di Sergio Benoni e Giovanni Follesa ai microfoni di Extralive mattina per tornare sul tema del Betile, il Museo per l’Arte Nuragica e Contemporanea progettato dell’archistar Zaha Hadid poi abbandonato, che nelle scorse settimane è tornato a far parlare di sé dopo le dichiarazioni del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu che riaprivano alla realizzazione dell’opera: «Noi riveliamo di sapere molto poco di noi, e ristrutturiamo dei tic che invece fuori dalla Sardegna non ci piacciono. Un salto di qualità si fa sui progetti, a prescindere da chi li porta avanti. Una buona idea non diventa cattiva se applicata dal nostro avversario. Se si propone una questione generale per i sardi, dovremmo riuscire a guardarla unitariamente. I commenti al mio intervento sono stati invece tantissimi e fortemente campanilistici, da nord a sud.»

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