Due scatole di scarpe piene di negativi, dimenticate in soffitta per più di cinquant’anni, appunti visivi per un film mai girato che Cecilia Mangini scattò in Vietnam tra il 1964 e il 65 in un viaggio dalla frontiera con la Cina fino al confine con il sud, prima di essere rimpatriata insieme alle tante delegazioni internazionali e a tutti gli stranieri presenti ad Hanoi: da questo ritrovamento nasce “Le Vietnam sera libre” documentario di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli che sarà presentato domani sera (22 ottobre – ore 19) al cinema Odissea, all’interno della rassegna “Racconti e paesaggio” promossa dal MIBAC.
“Devo dire che quest’anno io festeggio mezzo secolo di amicizie e amore per questa terra; la Sardegna è una terra di persone importanti, quelle che hanno cambiato il volto dell’Italia. Un’isola che allora, cinquant’anni fa, era ancora sconosciuta, ma che è la terra di Gramsci innanzitutto, la terra di Lussu, la terra di Grazia Deledda. […] Nel ’65 dovevamo fare un film documentario sulla guerra del Vietnam, una guerra anticolonialista e per l’indipendenza di un paese che aveva sofferto veramente tanto dall’occupazione, una cosa che non possiamo nemmeno immaginarci oggi…”
Le Vietnam sera libre è un film che parla della memoria che svanisce, di una memoria ritrovata, e che attraverso la storia di quella guerra ci ricorda che la lotta per la libertà e l’indipendenza non ha mai fine e che ancora oggi ci riguarda da vicino.
Ne abbiamo parlato a Extralive mattina con Sergio Benoni, Andrea Prost, con il regista Paolo Pisanelli e con Cecilia Mangini, classe 1927, prima reporter e regista italiana del dopoguerra.
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