Coronavirus: in Sardegna turismo in picchiata, consumi in crisi e imprese a rischio

«Incassi ridotti di 4/5, locali vuoti e una situazione di panico che non si sa quando terminerà. Oggi abbiamo l’aeroporto che è semideserto, e in prospettiva, con le cancellazioni di Ryanair ne risentiremo ulteriormente. Abbiamo l’urgenza di organizzare un piano per far arrivare i turisti.»

A causa del coronavirus ci troviamo davanti a una situazione preoccupante con pesanti effetti negativi sugli esercizi commerciali e sull’economia della Sardegna, con enormi rischi per le piccole e medie imprese: lo denunciano Federico Marini, responsabile relazioni esterne di Confartigianato Sardegna, e Roberto Bolognese, rappresentante di Confesercenti ai microfoni di Extralive mattina: «In questa situazione è necessario bloccare immediatamente tutte le tassazioni locali e quelle nazionali, e dare un accesso al credito alle attività imprenditoriali che hanno bisogno di liquidità, e nel contempo lavorare subito per far arrivare i turisti in Sardegna, con campagne di informazione che sottolineino le peculiarità dell’isola, che gode di una salubrità che altre regioni non hanno e di un clima caldo che mal si sposa con la propagazione del virus.»

Lunedì mattina, – ha aggiunto Federico Marini – ci sarà l’apertura di un tavolo di crisi in Regione focalizzato sulle imprese artigiane: «chiederemo tra i 25 e i 30 milioni di aiuti, un sostegno automatico legato al taglio dei contributi per i dipendenti. Le imprese hanno bisogno di liquidità per continuare a lavorare e investire.» Un messaggio anche per Bruxelles: «Se l’Europa c’è, in questo momento deve farsi viva.»

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