Utilizzare la creatività e le dinamiche del gioco per promuovere la bellezza e i beni culturali: strumenti come i videogiochi e le app interattive ci offrono oggi nuovi strumenti per far avvicinare le nuove generazioni alla cultura e all’archeologia.
Ne abbiamo parlato all’interno di Extralive mattina con Jorma Ferino, art director della SJM Tech, company cagliaritana che si occupa di animazioni 3D e gamification e con Fabio Viola, archeologo e informatico, tra gli autori di “Father and Son”, il primo videogame al mondo prodotto da un museo archeologico, il MANN di Napoli, che custodisce i ritrovamenti provenienti da Pompei ed Ercolano. «Abbiamo deciso di provare a saldare l’universo digitale con l’esperienza fisica, senza però creare delle barriere d’ingresso. Il videogioco si può fruire e terminare dal proprio divano di casa, ma opzionalmente, se ci si reca all’interno del museo, si possono sbloccare ulteriori contenuti che amplificano l’utenza di gioco. Questo meccanismo, sino ad oggi, ha attirato 32.000 persone all’interno del museo.»
info / museoarcheologiconapoli.it / fatherandsongame.com / sjmtech.net/
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