Massimiliano Medda a Extralive: «Vivere nel quartiere Marina oggi è impegnativo»

Una vita tra le strade della Marina – Massimiliano Medda, noto autore, conduttore tv e fondatore della compagnia Lapola, è intervenuto ai microfoni di Extralive per raccontare i problemi del quartiere: «Sono da 57 anni che ci vivo, quindi ho attraversato tutti i periodi di trasformazione del quartiere: vivere alla Marina in questo momento è impegnativo, perché ti metti a letto con il sottofondo della Tirrenia e ti svegli col motore della Tirrenia. Con la “movida” è aumentato a dismisura il numero di locali e ristoranti. Il quartiere è stato svuotato dalle auto e riempito di tavolini: vorrei chiarire che noi residenti non siamo contrari, non esiste una contrapposizione frontale tra attività e residenti. Quello che manca sono però delle regole: non hanno mai voluto fare un regolamento “serio”, e ciò porta a situazioni a volte fastidiose. A partire dal posizionamento dei tavoli esterni: se sono al citofono chi è al ristorante non deve sentire quello che dico a mia moglie! Un’altra cosa molto brutta è vedere la Piazza del Santo Sepolcro piena di tavolini: l’unica piazza del quartiere dove i bambini andavano a giocare e dove si riunivano le famiglie.» Qualche battuta anche sulla nuova “Passeggiata scoperta” di Via Roma, la piccola striscia alberata al centro della grande arteria cittadina, oggi utilizzata come parcheggio per i residenti, che dovrebbe diventare uno spazio pedonale: «Ci hanno detto che sino a dicembre possiamo mettere alcune auto ai parcheggi del porto gratuitamente, altri invece si dovranno mettere ai parcheggi della stazione a 40 euro al mese. Non c’è molta chiarezza. Se si toglie uno spazio che oggi conta 80 parcheggi, è necessario pensare a delle alternative. Oltretutto nel quartiere oggi si può entrare senza controllo, e finisce che parcheggiano tutti. Non c’è controllo e non ci sono sufficienti presidi di vigili e polizia.»

PULIZIA DELLE STRADE E FUTURO DEL QUARTIERE: «C’è gente che sta facendo la danza della pioggia sperando che l’acqua possa lavare le strade. Prima passavano quelle macchine che non puliscono, spostano la spazzatura da una parte all’altra, oggi nemmeno quelle. Con le grandi frequentazioni di locali e tavolini, servirebbe una pulizia decisamente più frequente. Abbiamo creato il comitato “Apriamo le finestre alla Marina” e ci stiamo attivando per cercare di migliorare la situazione del quartiere: nessuno però vuole prendersi la responsabilità di ragionare su come sarà la Marina tra 4-5 anni. Non tutte le strade devono avere per forza i tavolini, e bisogna capire dove si vuole andare.»

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