
«Siamo andati tre volte al SS. Trinità: alle 9, alle 16 e alle 21 per documentare la situazione. Alle 18 siamo arrivati a 17 ambulanze ferme, con all’interno altrettanti pazienti in attesa dei letti che non ci sono. Una fila che dimostra che la narrazione che continua a fare la Regione Sardegna con il presidente Solinas e l’assessore Nieddu, non è vera. In Sardegna abbiamo un problema enorme.» La testimonianza di Alessandra Carta, giornalista di SardiniaPost, intervenuta ai microfoni di Extralive mattina, racconta di un sistema sanitario in piena emergenza, con numeri estremamente preoccupanti: «Nell’isola abbiamo 152 posti in terapia intensiva. La soglia nazionale di sicurezza è del 30%: significa che in Sardegna si possono dedicare ai malati Covid 50 posti. Al 21 ottobre abbiamo 36 persone in terapia intensiva: con questa progressione significa che tra 2 settimane arriveremo alla quota limite. E non è ancora arrivato l’inverno. Il lockdown di cui ha parlato Solinas non è un’ipotesi, è una certezza. Si continua a dire che la situazione è molto meno grave rispetto alla prima ondata, ma questo vale nel nord Italia. In Sardegna gli organici non sono adeguati e la situazione è molto più drammatica rispetto a quella di aprile.»
Lockdown inevitabile «L’unica misura possibile con solamente altri 14 posti in terapia intensiva è quella di lasciare tutti a casa nella maniera più dura possibile. Questi sono i risultati del disastro culturale estivo, con la riapertura delle discoteche e una comunicazione che sosteneva una Sardegna “covid-free”.»
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