“Forse avremmo dovuto scrivere femminismi del terzo millennio. Questo libro inizia infatti esplorando l’importanza del linguaggio e del modo in cui narriamo la violenza di genere nei media, per cercare di sradicare quella cultura maschilista che troviamo spesso anche nelle relazioni, quel far intendere anche solo attraverso un titolo che una vittima di stupro “se l’è cercata”, o una vittima di femminicidio “ha portato il marito a ucciderla”; ma è un volume che si apre poi al mondo, partendo dalla Sardegna – con la storia di Francesca Sanna Sulis, la prima femminista sarda, – per poi esplorare i femminismi presenti in altre parti del mondo, come quello delle combattenti curde, quello della mobilitazione contro Bolsonaro, con uno sguardo verso l’Iran e il femminismo musulmano.”
La violenza sulle donne è un argomento di strettissima attualità che anche nell’isola non smette di fare vittime. Ma perché ancora oggi, nel 2019, è necessario richiamare l’attenzione su questi temi? Quali problematiche culturali sono ancora presenti nella nostra società e determinano violenze, sia fisiche che psicologiche, nei confronti delle donne? Per parlarne ci ha raggiunto in studio Claudia Sarritzu, autrice del saggio “Parole Avanti – femminismo del terzo millennio” edito da Palabanda: un volume che ragiona sulla condizione delle donne nel nostro paese e sulle dinamiche che ancora oggi ostacolano la parità di genere.
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