Rastros e visus: su RAI 3 l’anima della Sardegna tra passato, sogni e poesia

Dove finiscono i segni, le tracce del passato, i reperti archeologici, le testimonianze, là iniziano i sogni. C’è grande interesse attorno a Rastros e Visus (Segni e Sogni), documentario di Fabio Marceddu (autore e divulg-attore) e Antonello Murgia (regista e autore delle musiche originali) prodotto dal Teatro dallarmadio per Rai Sardegna, in onda in questi giorni su RAI 3. Un documentario in 4 puntate, disponibile anche sulla piattaforma RaiPlay, che ripercorre la storia della città di Cagliari, dalla Laguna di Santa Gilla, al tempio di Astarte e al Giudicato di Karalis, per poi spostarsi verso il Giudicato di Arborea e l’antica città di Tharros, e agli altri due giudicati, quello del Logudoro e della Gallura-Gaddura. I due autori sono stati ospiti nei nostri studi per raccontarci la genesi di questo lavoro che li ha visti allontanarsi dal teatro per cimentarsi con una produzione cinematografica: «L’omaggio più grande di Rastros e bisus è a Marcello Serra e al suo “Sardegna, quasi un continente” dove c’è una frase meravigliosa in cui lui dice “la Sardegna somiglia solo a sé stessa”. Da lì siamo partiti. Usare il linguaggio cinematografico è servito ad avvicinarci alla bellezza raccontata in questo libro così poetico.»

info / RaiPlay

ASCOLTA L’INTERVISTA