Regione, Ugo Cappellacci a Radio X: «La legislatura è finita, andrei a votare anche subito»

«Questa amministrazione si sta distinguendo per un passo avanti e quattro indietro, su soluzioni di ripiego. La crisi è sotto gli occhi di tutti. La Sardegna, in più settori, dalla sanità ai trasporti, non ha raggiunto gli obiettivi preposti. Certamente il periodo storico che stiamo vivendo è stato pesantemente condizionato dalla pandemia e dalla guerra, ma questo non significa che non ci fossero e non ci siano degli obiettivi che sarebbero a portata di mano ma per raggiunger i quali è necessaria un’azione sia politica che amministrativa più determinata e soprattutto più rapida. Francamente non mi ritrovo nel modo di operare di questa Giunta.» Con queste parole il coordinatore regionale di Forza Italia Ugo Cappellacci, intervenuto questa mattina ai microfoni di Extralive, ha messo il punto sull’esperienza di governo della Giunta Solinas. Dalla grave crisi della sanità alla continuità territoriale, tanti i temi toccati durante l’intervento in cui Cappellacci si è detto fortemente preoccupato per il futuro dell’isola, oggi in grande difficoltà: «Nel vertice di ieri si è parlato di elezioni, di consigli di amministrazione. Senza riempirmi la bocca di citazioni famose, credo che sia veramente il caso di fare una riflessione e cominciare a pensare alle prossime generazioni, anziché alle elezioni. Io ho 3 figli e vedo quali sono le difficoltà dei nostri ragazzi. C’è tanto da fare, prima di parlare di elezioni o di poltrone. Le elezioni si vincono se si è in grado di portare alle comunità dei progetti credibili che siano supportati da un’azione efficace e determinata. […] La legislatura è già arrivata al termine. Manca un anno e da qui all’estate sono pochi mesi: poi tutti saranno in campagna elettorale, tutto sarà immobile. Non c’è molta differenza tra interromperla oggi o lasciare che vada a scadenza naturale. Se io dovessi fare una scelta, dal mio punto di vista come esponente del centrodestra di governo a livello nazionale, direi che la scelta migliore sarebbe andare a elezioni subito, ma non è quello il tema: io non sono preoccupato delle prossime elezioni ma di un’azione che possa invertire la rotta e possa creare almeno un minimo i presupposti perché la Sardegna riesca a riprendersi. Sono presidente della commissione Sanità alla Camera, mi guardo intorno e in Sardegna e la situazione è drammatica…»

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