Un viaggio nel cinema sardo degli anni ’60 e ’70: all’EXMA gli ultimi appuntamenti della mostra “Cinemanifesti”

Alcuni manifesti della mostra

Una mostra di oltre cinquanta manifesti e locandine che ripercorrono la storia del cinema sardo degli anni ’60 e ’70 accompagnata da una selezione di strumenti, macchine e attrezzature che la Cineteca ha raccolto e conservato in più di cinquant’anni di storia, ma anche una rassegna cinematografica dedicata alle produzioni dell’epoca, che nella serata di mercoledì 15 febbraio proporrà la proiezione del film del di PIero Livi “Dove volano i corvi d’argento”: si avvia alla chiusura la rassegna Cinemanifesti, curata della Società Umanitaria – Cineteca Sarda, e organizzata in collaborazione con il Consorzio Camù. Ne abbiamo parlato all’interno di Extralive in compagnia di Antonello Zanda, direttore della Cineteca Sarda: «Mercoledì 15 febbraio alle ore 19 nella Sala Conferenze dell’EXMA, proporremo al pubblico il film di Piero Livi del 1976 “Dove volano i corvi d’argento”, l’unico film firmato da un autore sardo che compare all’interno della mostra. Un film che non tratta esattamente il tema del banditismo ma più quello della “balentia”, del codice barbaricino della vendetta e del tentativo della cultura sarda di superare questi aspetti negativi. Gianni Livi, figlio del regista ci ha recentemente raccontato il significato del titolo di questa pellicola: cosa significa “Dove volano i corvi d’argento”? Un riferimento che nasce dalla lettura che Piero Livi fece di Carlos Castaneda, uno dei maggiori esponenti della letteratura sciamanica, e che in uno dei suoi libri raccontò che uno sciamano gli aveva insegnato a trasformarsi in un corvo con l’aiuto di alcune sostanze. Trasformarsi in un corvo, significava riconoscere gli altri corvi che tra di loro non si vedono di color nero, ma d’argento. Una metafora con cui Piero Livi ci vuole dire che per capire la cultura sarda è necessario entrare dentro di essa. perché osservandola dall’esterno si percepisce un’altra cosa.»

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