Giornata internazionale delle zone umide costiere: intervista con Vania Statzu

“Dobbiamo imparare a preservare la natura. Tutti i prodotti chimici che vengono utilizzati in agricoltura, attraverso le falde spesso arrivano nelle zone umide, ma è importante educare alla tutela anche i singoli cittadini: oggetti comuni che noi utilizziamo tutti i giorni se non smaltiti correttamente finiscono negli stagni e lì rimangono, perché ad esempio le plastiche hanno tempi di degradazione lunghissimi.”

Il 2 febbraio si è celebrata la giornata internazionale delle zone umide, con numerosi eventi in programma anche in Sardegna. Le zone umide sono vitali per la sopravvivenza dell’uomo e degli altri abitanti del pianeta: preziosi serbatoi di biodiversità che contribuiscono a ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici. Quelle sarde in particolare, sono oggi al centro di un progetto internazionale di tutela e valorizzazione che mira a portarle al centro dell’interesse del territorio, sia dal punto di vista strettamente ambientale ma anche puntando a progetti che consentano l’integrazione con l’economia, come l’ecoturismo.

Ne abbiamo parlato in studio con Sergio Benoni e Andrea Prost e con Vania Statzu della fondazione MedSea che prossimamente organizzerà  un evento di birdwatching allo Stagno di Sale ‘e Porcus (San Vero Milis) unico sito in Sardegna che ospita la migrazione delle Gru.


info / MedSea Foundation

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