«Il risultato di domenica ci consegna una Sardegna sostanzialmente divisa in due. Una Sardegna in crisi dal punto di vista democratico nel suo rapporto con le istituzioni autonomistiche, considerato che vota solo un elettore su due, e che va riunificata: lo dimostra anche il voto contrastante tra zone interne e zone più urbanizzate.»
Le elezioni del 25 febbraio hanno decretato l’affermazione della coalizione del Campo largo guidato da Alessandra Todde, ma hanno anche fatto emergere un’isola frammentata e in cui resta una forte disaffezione alla politica. Il sindaco di Quartu Sant’Elena Graziano Milia è intervenuto questa mattina ai microfoni di Extralive per una prima analisi del risultato elettorale delle regionali sarde: «Il mio auspicio è che chi ha vinto, ma anche chi ha perso, si metta a disposizione e non si dimentichi la gravità della situazione che stiamo attraversando. Confido molto nelle capacità di Alessandra Todde, che credo sia una persona in grado di promuovere un percorso di questo genere. Mettere davanti a tutto le istituzioni e il bene comune. Se vogliamo riformare la regione, non è pensabile farlo con il coinvolgimento di un solo schieramento. Non credo si possa fare con una maggioranza eletta da un cittadino su due, con una vittoria che arriva con 3000 preferenze di scarto. Bisogna fermarsi un attimo, ragionare e costruire delle soluzioni condivise. Lo stesso Paolo Truzzu ha più volte di chiarato che sulle grandi questioni sarebbe stato disposto a collaborare. Lo può fare anche dai banchi delle opposizioni. […] Ad Alessandra Todde voglio dire questo: di andare avanti, di non farsi stringere in un meccanismo perverso e di essere più saggia dei suoi saggi.»
Una legge elettorale da riscrivere
«Spero venga riformata quanto prima. Non si può aspettare la fine della legislatura, con il rischio di ritrovarsi con leggi che vengono fatte come è stata fatta quest’ultima.»
Abbiamo visto che una grande spinta può arrivare anche dalle liste civiche, le esperienze civiche, i sindaci, i territori. Una parte di queste di queste istanze avevano trovato una bandiera nella coalizione di Renato Soru, che poi alle urne però ha avuto un risultato molto deludente. Come hai visto questo aspetto delle elezioni?
«Credo che lì ci siano delle idee, delle ricchezze che vanno utilizzate, che non vanno disperse. Ricchezze rappresentate dai singoli personaggi, dalle donne e dagli uomini che si sono cimentati in quella intrapresa, e penso anche ai contenuti. Sarebbe un errore non prenderle in considerazione. Non ci possiamo trincerare dietro una legge elettorale che anni fa venne pensata per non consentire a Michela Murgia di entrare in Consiglio regionale, diciamocela tutta, e che questa volta non ha fatto entrare in Consiglio regionale una forza che ha preso l’8%. Una volta che si vince non si deve commettere l’errore di pensare di avere ragione su tutto. Le ragioni vanno sempre ricercate.»
La prima presidente donna
«Un fatto bellissimo, importante e che sono convinto darà un grande contributo perché arricchisce il nostro mondo di una sensibilità, che è quella anche femminile e che è sempre più determinante. Alessandra Todde parla già in maniera diversa dalla campagna elettorale, significa che ha consapevolezza del ruolo che dovrà svolgere e questo fa ben sperare.»
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