Centrosinistra, i Progressisti cercano di ricucire lo strappo. Massimo Zedda a Extralive: «Necessario provarci sino alla fine. Per governare bisogna prima vincere le elezioni»

«Da parte nostra resta la disponibilità e la volontà di ricucire e ritrovare unità: con il PD ci siamo sempre presentati insieme alle elezioni, e con il Movimento 5 Stelle abbiamo sempre avuto un contatto nell’idea di poter stare insieme. Non abbiamo nessun pregiudizio nei loro confronti.»

Un comunicato congiunto per dare un segnale di apertura al dialogo con il Campo Largo, e una porta che resterà aperta: Massimo Zedda, oggi con i Progressisti nella coalizione di Renato Soru per le prossime elezioni regionali, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Extralive per ragionare sul momento politico del centrosinistra in Sardegna e sulle possibilità di dialogo con la coalizione che oggi sostiene la candidatura di Alessandra Todde.

Ci sembra che Soru in tv abbia detto che non vede bene una presidenza targata 5 Stelle

“Ho riascoltato bene le sue parole. Soru ha detto che non vincerà mai una persona del Movimento 5 Stelle se la candidatura proviene dalla negazione dei principi che hanno generato le due forze politiche maggiori, come nel caso del Molise o del Piemonte, cioè se non proviene da una selezione democratica, un confronto democratico, soprattutto se ci sono altre candidate o candidati.”

Nel caso di questa nuova alleanza Pd-M5S forse era ancora più importante sentire gli elettori per avere piena legittimazione. E invece questo non è avvenuto.

“Non voglio dire che il percorso di scelta della candidatura fatto all’interno dei partiti o in accordo a Roma o in via Roma non sia un un percorso democratico. Ma in questo caso sarebbe stato utile un percorso più ampio: il 7 luglio del 2022 avevamo messo insieme persone e partiti che non avevano alcun tipo di rapporto tra loro. Non è stato facile, e abbiamo fatto di tutto perché questa coalizione potesse stare stare insieme. Poi abbiamo proposto che ci fosse l’individuazione contestuale delle candidature a sindaco di Cagliari, con le primarie, e sempre con le primarie nel caso in cui a Sassari avessero deciso per una consultazione di questo tipo, in modo tale da avere una campagna elettorale per le regionali che desse un quadro completo, ma non solo di posizioni ma anche di programma.”

Quali saranno le prossime mosse? Ieri avete fatto un tentativo che è stato “stoppato” dall’ufficio stampa di Alessandra Todde. In attesa che eventualmente lo cambino, cosa potrebbe accadere nelle prossime ore? Domani arriva anche la segretaria del PD Elly Schlein.

“Volendo utilizzare un linguaggio calcistico credo che ci sia sempre la possibilità di segnare, non solo sino al 90esimo, ma sino a quando l’arbitro non fischia. Sino all’ultimo secondo utile bisogna continuare a percorrere una strada verso l’unità, però a questo punto serve uno sforzo di immaginazione: dopo aver proposto mille soluzioni, siamo arrivati addirittura a immaginare, abbandonando anche l’idea delle primarie, una consultazione. È innegabile che sul tavolo ci siano due nomi sul tavolo di quello che era il Campo Largo e che mi auguro che non diventi un campo minato. A questo punto se si vuole ritrovare unità non si può negare l’esistenza di un’altra coalizione. Siamo noi a poterci allargare, mentre il Campo Largo si è ristretto e questo aspetto non va sottovalutato perché sarebbe una prova di forza che potrebbe determinare un rischio molto serio, cioè la sconfitta e la vittoria della destra. Divisi c’è un rischio serio di perdere, di perdere tutti. E per vincere servono tutte le forze, serve il Campo veramente Largo: se lo restringiamo o si pongono veti si rischia di andare verso la sconfitta”.

L’altro dubbio al quale risulta difficile dare una risposta è: perché si è arrivati a questo? Perché il PD e il Movimento 5 Stelle sono così arroccati sulle proprie posizioni?

“Nel 2022 abbiamo avvertito il rischio che ci potesse essere una bulimia da parte delle due maggiori forze nelle decisioni romane su tutto il sistema nazionale delle regioni. Cosa legittima, che però andava detta dall’inizio. Abbiamo chiesto che iniziasse un percorso programmatico, via via si è perso tempo, il tavolo non si è più riunito e siamo arrivati a luglio del 2023. Anche lì, di settimana in settimana siamo arrivati al fatto compiuto, sottovalutando che questo atteggiamento avrebbe potuto determinare delle fratture che poi sono avvenute. Fratture che non riguardano solo noi, ma che esistono anche in un malessere sotto traccia che non esplode, non trova spazio nei comunicati stampa ma è presente.”

Cosa potrà fare domani Elly Schlein? Che spazi di manovra avrà per cercare di ricucire questa frattura?

“In accordo con Conte, potrebbe chiedere una disponibilità non tanto a fare un passo indietro, ma a ritrovarsi, incontrarsi sgomberando il campo da richieste e veti contrapposti. Se accettiamo che anche il sistema delle primarie possa essere superato, bisogna ragionare insieme su un percorso verso l’unità: non voglio suggerire una modalità, perché non voglio che poi si dica che l’ha suggerito Zedda.”

Che poi è anche quello che vuole fare la pace perché è interessato a tornare a fare il sindaco, no?

“L’ho l’ho già dichiarato qualche mese fa: ben vengano le primarie, ed è anche abbastanza irritante che si dica “vabbè tu sindaco di Cagliari, lei presidente della Regione”. Intanto ricordo che sia per fare il sindaco che per fare il presidente della Regione, bisogna prima vincere. Perché sembra che sia un passaggio formale e scontato, ma non è così. E questa cosa inizia a essere a diventare anche offensiva: mi sono messo a disposizione perché mi dispiace vedere la città di Cagliari in queste condizioni, ma non sono avvezzo, mai nella vita politica, agli scambi di poltrone.”

Domani vi vedrete con Elly Schlein?

“Personalmente no, perché devo andare a Roma. Non parteciperò nemmeno all’assemblea organizzata da Renato Soru a Sassari nel pomeriggio di sabato, ma semplicemente perché, fisicamente, non sarò presente sull’isola. Spero invece di riuscire a partecipare alla manifestazione contro la violenza sulle donne in programma a Roma al Circo Massimo.”

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