Un’iniziativa orientata a far conoscere ai più piccoli una delle figure più importanti legate al mondo della cultura in Sardegna, in una veste inedita: con Rita Atzeri, all’interno di Extralive mattina abbiamo parlato di “Storie dell’albero del riccio” progetto della compagnia Il Crogiuolo, che dal mese di novembre ha iniziato nelle scuole un percorso sui testi di Antonio Gramsci dedicato ai bambini: «Abbiamo lavorato su episodi dell’infanzia di Gramsci, per permettere ai nostri alunni di rispecchiarsi in questo giovane bambino che scopre il mondo della natura e degli animali. Abbiamo poi preso alcune delle fiabe de “L’albero del riccio”, raccolta di racconti che Gramsci scrisse ai propri figli durante la sua detenzione, che abbiamo miscelato e da cui è nato un copione su cui stiamo lavorando insieme a loro. Un lavoro che i bambini fanno in lingua sardo-campidanese, che è una scommessa perché molti di loro non parlavano il sardo e non lo capivano. Il tentativo è quello di restituire un’immagine a tutto tondo. Grazie a questo lavoro parliamo anche di democrazia, spieghiamo che si può finire in prigione anche per delle idee non condivise da chi è al governo, spieghiamo la dittatura, il fascismo: concetti complessi che però i bambini capiscono facilmente negli esempi concreti.»
L’USO DEL SARDO: «Abbiamo una situazione molto diversa tra l’alta Marmilla e il Campidano: in Marmilla il sardo si parla e abbiamo avuto dei bambini che non hanno avuto nessuna difficoltà. A Quartucciu invece la maggior parte dei bambini non parlava il sardo e in tanti quasi non lo capivano, ma hanno affrontato questa lingua con entusiasmo e curiosità.»
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