«Sono passati 100 giorni (cento!) dall’inaugurazione in pompa magna del pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità. Un’iniziativa necessaria: i presidii del Brotzu e del Policlinico erano al collasso e grazie a questa decisione provvidenziale sarebbe diminuita esponenzialmente l’attesa per essere visitati, ridotte le code di ambulanze e calato drasticamente il numero di positivi ricoverati negli ospedali teoricamente covid free. L’unico problema è rappresentato dal non trascurabile fatto che il presidio inaugurato il 24 dicembre non è stato aperto in questo pianeta o in questa dimensione.» Il pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità continua a restare chiuso nonostante siano passati oltre tre mesi dall’inaugurazione e nonostante l’emergenza Covid continui a mettere in forte crisi le strutture ospedaliere sarde. La denuncia arriva da Francesco Agus, portavoce dei Progressisti e componente della Commissione sanità in Consiglio regionale, che in un lungo post su facebook ha ricordato la situazione emergenziale in cui continuano versare i presidi ospedalieri dell’isola. L’abbiamo contattato all’interno della puntata di Extralive per un approfondimento sul tema: «Siamo davanti a una situazione che va oltre il caos. Ad oggi non esiste ancora una data certa entro la quale, finalmente, verrà riaperto il terzo pronto soccorso della città, che risolverebbe uno dei principali problemi della sanità cagliaritana. Parlate con chiunque abbia avuto recentemente a che fare con un ospedale per un problema di salute personale o di un familiare. Parlate con un qualunque medico ospedaliero che opera nelle strutture del sud Sardegna, e indipendentemente dalla sua specializzazione vi dirà che il primo problema da risolvere è quello del sovraffollamento degli unici due pronto soccorso attivi a Cagliari, a cui è strettamente correlato l’indebito ricovero dei pazienti covid positivi nei reparti di medicina e la relativa reazione a catena sugli altri reparti. […] In commissione sanità abbiamo presentato due interrogazioni senza ottenere risposta oltre un generico “tra poco lo riapriamo”. Forse quello che non ci avevano spiegato è che lo avrebbero riaperto nel metaverso. In realtà in questa dimensione non accade niente. Se però una persona si fa male nel metaverso, lì può essere curata. Bisogna solo evitare di farsi male nel mondo reale: come ci dicono i medici, in questa fase sarebbe bene evitare di finire in pronto soccorso. A Cagliari abbiamo una media di 250-300 sanitari positivi, nella maggior parte a casa e senza sintomi, ma che non possono lavorare all’interno dei reparti in un momento già difficile.»
ASCOLTA L’INTERVISTA
Podcast: Download