Francesco Agus a Extralive: «Per la maggioranza valgono le regole del Fight Club: non si parla di Sardara»

Caso Sardara – Emergono nomi nuovi e nuovi retroscena sul pranzo clandestino di politici e amministratori con ruoli pubblici rilevanti. Nell’aula del Consiglio regionale dove all’ordine del giorno c’era il “d.l. poltronificio” per approvare il mega staff della Regione dopo lo scontro tra maggioranza e opposizione la seduta è stata sospesa. Ne abbiamo parlato in collegamento con Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale: «Dalla maggioranza di fatto hanno detto che valgono le regole del Fight Club: non si parla di Sardara sino a che la Magistratura e l’indagine in corso non chiude e non definisce i contorni della vicenda. Una posizione assurda. Ad oggi si tratta di un assembramento, poi ci sono degli aspetti politici: quando i finanzieri sono entrati in quel ristorante ci hanno trovato degli alti dirigenti regionali, sindaci e direttori di società partecipate. Due giorni dopo l’inizio dell’inchiesta giornalistica il presidente ha dichiarato che era pronto a prendere provvedimenti e noi abbiamo chiesto che venisse a confermare quell’orientamento». Quello che ci aspettavamo, aggiunge Agus, è che da quel momento partisse un’indagine interna con la verifica dei nomi dei partecipanti, dell’eventuale utilizzo di auto di servizio e del rispetto delle norme che tutti i sardi devono rispettare: «In realtà ieri la vicepresidente ha detto l’esatto contrario: il presidente non ha alcuna intenzione di prendere provvedimenti sino alla chiusura delle indagini. Non capiamo quale sia l’interesse del presidente: credo che la platea dei 40 sarà presto ricostruita, e se alcuni nomi attengono più al gossip che al ragionamento, altri, e in particolare quelli che hanno una funzione diretta nell’amministrazione regionale, devono portare a delle decisioni.» Resta il dubbio sull’argomento del pranzo: «Che cosa ha portato tante persone di altissimo profilo addirittura a falsificare un’autocertificazione, rischiando un reato penale? Tutti quelli che hanno dichiarato di essere lì per ragioni legate al proprio ufficio sono facilmente smentibili visto che i loro uffici non sapevano niente di quel tipo di riunione, e visto anche che le riunioni di ufficio solitamente si tengono in ufficio, e in questa fase si tengono magari anche via Zoom, per evitare i problemi che tutti noi sappiamo.»

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