Gaetano Brundu, mite rivoluzionario: intervista con Efisio Carbone

“…Gaetano Brundu nel 1960 espone al Portico di Sant’Antonio dei sacchi, che vengono giudicati dal pubblico negativamente. Litigò addirittura con alcune persone che passavano per questa mostra, perché gli artisti di Studio 58 la fecero a cielo aperto per costringere i cittadini a confrontarsi con le sperimentazioni più interessanti dell’arte contemporanea.”

È partita da Cagliari, dallo Spazio InVisibile di Via Barcellona 75 (dove è stata ricostruita l’ultima mostra dell’artista, datata 2014) e da Spazio e Movimento (che ripropone la sua prima mostra, datata 1958, con 35 chine che illustrano i Pisan Cantos di Ezra Pound) e si concluderà con la grande antologica – con più di 150 opere – al museo MACC di Calasetta (inaugurazione 22 giugno), la mostra “Gaetano Brundu, mite rivoluzionario“, antologica diffusa dedicata al grande artista cagliaritano, tra i più importanti esponenti dell’arte contemporanea nel secondo novecento.

Ne abbiamo parlato all’interno di Extralive mattina con Sergio Benoni, Andrea Prost e con Efisio Carbone, curatore della mostra insieme a Simona Campus.

info / Spazio Invisibile / Spazio e movimento / MACC Calasetta

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